Dopo il grande gelo pre-estivo tra Roma e Parigi è tornato il sereno. Ma anche la Germania di Angela Merkel sembra aver metabolizzato la centralità del problema...
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Oltre che sul contrasto al traffico di essere umani e sul codice di condotta imposto alle Ong che operano nel Mediterraneo, la riunione voluta dal presidente Macron mette l'accento su un'altra delle linee guida italiane: l'aiuto concreto ai Paesi di origine dei flussi. Non è un caso quindi che siano stati invitati alla prima sessione del quadrangolare di fine agosto anche il presidente del Niger Mahamadou Issoufou e il presidente del Ciad Idriss Deby Itno. «Il progetto italiano di cooperazione con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia è molto opportuno», si legge nel documento del vertice che l'ANSA ha anticipato. Ma non solo. L'endorsement alla svolta italiana sul comportamento delle navi delle Ong che setacciano il basso Mediterraneo è senza ombre: «Il salvataggio in mare resta una priorità. Germania, Francia, Spagna e l'Alto rappresentante Ue si felicitano - si legge nel documento - per le misure prese dall'Italia nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di salvataggi in mare è un passo avanti positivo che consente di migliorare coordinamento e efficacia dei salvataggi. I capi di Stato e di governo chiedono a tutte le Ong che operano in zona di firmare il codice e di rispettarlo». Un successo per il Governo e per il ministro degli Interni Minniti che proprio ieri ha perfezionato a Roma un importante accordo con quattordici sindaci libici, che in cambio di aiuti si sono impegnati a frenare gli sbarchi.
Il Viminale considera centrale il rapporto coi sindaci libici, soggetti di notevole peso in quella realtà, ognuno dei quali si è impegnato a presentare un progetto che «deve decollare a settembre», ha chiesto Minniti. L'accordo con la Libia permetterà al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, di presentarsi domani al presidente francese Emmanuel Macron, alla cancelliera Angela Merkel e al premier spagnolo Mariano Rajoy con qualcosa di concreto. Se il documento sottolinea la volontà di Germania, Spagna e Francia «a continuare a sostenere l'Italia, in particolare intensificando i ricollocamenti e fornendo il personale necessario a Frontex e all'Ufficio europeo che si occupa della materia dell'asilo», oggi è intervenuta con estrema chiarezza anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Tutti in Europa devono accettare che il vecchio sistema-Dublino non è sostenibile.
Non può essere che Grecia e Italia debbano sopportare da sole tutto il carico, soltanto a causa del fatto che la loro posizione geografica è tale che i profughi arrivano da loro», ha detto in una intervista alla Welt am Sonntag. «Per questo i profughi vanno distribuiti in modo solidale».
Il Gazzettino