Sbarchi e soccorsi in mare si susseguono nel Canale di Sicilia, dove oggi si è consumata un'altra tragedia. Un barcone stracarico di migranti è semiaffondato....
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Diciassette, oggi, le operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto: oltre 2.000 le persone tratte in salvo da mezzi della stessa Guardia costiera, della Marina Militare, di organizzazioni non governativa e di quattro rimorchiatori e un mercantile dirottati per i soccorsi. Circa 1.900 persone erano a bordo di 16 gommoni, tutti soccorsi. Alcuni centinaia si trovavano invece sul barcone semiaffondato. Ieri le persone tratte in salvo erano state 4.000. E per domani si attende l'arrivo a Catania di un rimorchiatore con 890 migranti, un centinaio dei quali sono donne e minori. Un copione noto, che si ripete all'indomani dei naufragi avvenuti ieri e l'altro ieri. La Lega alza la voce, Salvini teme «l'invasione» e chiede un incontro urgente al premier: «Di fronte alle 4.000 persone salvate ieri, ai morti annegati, agli oltre 40 mila sbarcati dall'inizio dell'anno non possiamo stare zitti e fermi. Vogliamo presentare le nostre proposte. Ci rifiutiamo di assistere a questo disastro in silenzio».
Ma già prima che il leader del Carroccio parlasse, Renzi dal Giappone, dove ha partecipato alla conferenza conclusiva del G7 - da cui è arrivato un appello a dare una «risposta globale» a quella che è una «sfida globale» - ha invitato a tenere i nervi saldi: «Parlare al momento di emergenza è fuori luogo», ha detto. «Il Migration Compact va bene» ora «aspettiamo la fase di concretizzazione» per iniziare a lavorare con i primi paesi della fascia subshariana, interessati a lavorare con la Ue, come il Niger.
Il Gazzettino