Sono 100 mila i migranti e i profughi in viaggio lungo la "rotta balcanica" che finora hanno attraversato la Serbia diretti verso i paesi del nord Europa. Lo ha detto il ministro...
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Parlando ai giornalisti a Vrsac (nordest della Serbia), Vulin ha sottolineato che la situazione nel Paese è sotto controllo, non si registrano tensioni o incidenti e che dal punto di vista sanitario non vi sono al momento pericoli di natura infettiva o epidemica. Per il ministro tuttavia, la Serbia non può far fronte da sola all'emergenza migranti, e sono necessari per questo aiuti dalla Ue e dal resto della comunità internazionale. «Ci aspettiamo che anche di questo si parli alla conferenza sui Balcani in programma giovedì a Vienna», ha detto Vulin.
Ue: «40mila profughi numero troppo piccolo». «Il numero di 40mila profughi da ridistribuire resta una cifra proporzionalmente molto piccola rispetto al numero di persone che arriva» in Grecia e negli altri paesi Ue. Così una portavoce della Commissione Ue. «Speriamo di avere il sostegno delle capitali quando entro fine anno presenteremo il meccanismo permanente» di ridistribuzione.
«Siamo consapevoli della decisione della Germania di non rimandare indietro al primo paese d'ingresso in Ue i profughi siriani» che arrivano sul suo territorio.
Intanto la Germania conferma lo stop di fatto all'accordo di Dublino: «I procedimenti di Dublino per i cittadini siriani, in questo periodo, di fatto, non vengono più seguiti dall'Ufficio federale per la Migrazione e i Rifugiati». Lo ha detto all'Ansa un portavoce dello stesso ente federale, Bamf. «Le nuove regole seguono una direttiva dell'Ufficio federale - spiega Christoph Sander - e non una prescrizione formale vincolante». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino