Siria, il bimbo nella valigia del papà simbolo della tragedia dei civili a Ghouta

Siria, il bimbo nella valigia del papà simbolo dell'esodo per fuggire dalla Ghouta
Un esodo gigantesco. Impossibile dire in quanti si siano messi in cammino per uscire dalla Ghouta, il sobborgo a est di Damasco in Siria assediato dal regime di Bashar al-Assad e...

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Un esodo gigantesco. Impossibile dire in quanti si siano messi in cammino per uscire dalla Ghouta, il sobborgo a est di Damasco in Siria assediato dal regime di Bashar al-Assad e controllato dai ribelli dal 2012. L'Unicef ha messo a punto piani per rispondere alle loro esigenze.


''Abbiamo lavorato e stiamo progettando di dare una risposta alle persone che vengono evacuate e soprattutto di fornire un riparo e un'assistenza di emergenza'', ha spiegato la portavoce Marixie Mercado nel corso di un briefing delle Nazioni Unite a Ginevra. ''I nostri piani di risposta copriranno fino a 50mila persone'', ha aggiunto. Tra loro anche il piccolo, fotografato mentre dorme nella valigia del padre in fuga dalla città.



Le famiglie continuano a uscire dal Ghouta orientale, in migliaia sono arrivati nel rifugio di Harjeleh, già intorno alle 5 di questa mattina. Al momento, si stanno redistribuendo gli sfollati in quattro rifugi collettivi. L'Unicef sta già fornendo supporto dall'inizio dell'evacuazione, l'11 marzo, in tre rifugi e raggiungerà il quarto domani, con aiuti d'emergenza, fra cui acqua, pannolini e un kit per lavarsi.

Soltanto oggi sono 80 i civili, uccisi nel corso dei raid, sferrati da caccia governativi e dagli alleati russi sull'enclave sotto assedio della Goutha orientale, alle porte di Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale l'attacco che ha fatto più vittime, a opera dei caccia russi, è stato condotto sulla città di Kafr Batna, dove almeno 46 civili sono rimasti uccisi. "Si tratta di un altro massacro e il mondo resta in silenzio", ha dichiarato Rami Abdel Rahman, a capo dell'Osservatorio con sede a Londra, alla Dpa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino