A soli 4 chilometri da dove il 9 agosto la polizia ha ucciso il 18enne di colore Michael Brown, poco fa, sempre a Ferguson, un poliziotto ha ferito e ucciso un ragazzo nero di 23...
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E' successo poco prima delle 13 di martedì. Secondo quanto ricostruito dalla polizia l'uomo rimasto ucciso aveva rubato una scatola di biscotti in un negozio di alimentari. Il proprietario del negozio l'avrebbe sorpreso e a quel punto avrebbe chiamato le forze dell'ordine. Alla vista dei poliziotti l'uomo è apparso molto agitato e si è rifiutato di posare il coltello. Avrebbe cominciato a gridare: "sparatemi, uccidetemi". Quando si è avvicinato troppo tutti e due gli agenti gli hanno sparato.
Sul posto sono arrivate tante persone, mentre cresceva la paura di nuove tensioni al calare della notte. Dopo la morte di Brown, a Ferguson ci sono infatti due realtà: le manifestazioni pacifiche del giorno con famiglie, bambini e predicatori e quelle della sera che vedono protagonisti provocatori che vogliono arrivare allo scontro con la polizia: solo ieri notte ci sono stati 78 arresti e sarebbero stati molto di più se non ci fossero stati alcuni attivisti non violenti che insieme ad alcuni sacerdoti hanno creato una vera e propria catena umana tra i più facinorosi e la polizia riuscendo a evitare altri scontri. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino