Covid, l'Oms pronto a dichiarare la fine della pandemia: «Vediamo il traguardo»

Covid, l'Oms pronto a dichiarare la fine della pandemia: «Vediamo il traguardo»
La metafora è sportiva: il traguardo è in vista ed ora è necessario tirar fuori tutti le energie residue per accelerare e oltrepassare la linea bianca il...

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La metafora è sportiva: il traguardo è in vista ed ora è necessario tirar fuori tutti le energie residue per accelerare e oltrepassare la linea bianca il prima possibile. Per comprendere al meglio basta chiarire quale sia il traguardo: la fine della pandemia. Un obiettivo che, secondo il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, sta per essere raggiunto. «La scorsa settimana, il numero di decessi settimanali segnalati per Covid19 è stato il più basso da marzo 2020 – ha detto in conferenza mercoledì scorso - Non siamo mai stati così vicini alla fine della pandemia. Non ci siamo ancora, ma il traguardo si vede». Importante: l'arrivo è vicino, ma non ancora raggiunto. «Questo sarebbe il momento peggiore per smettere di correre – spiega il dg dell'Oms – Anzi, adesso è il momento di correre più forte per lasciarci tutto alle spalle e raccogliere i frutti di tutto il nostro duro lavoro».

L'appuntamento decisivo è fissato a ottobre quando la prossima riunione del panel dell'Oms dovrà determinare se la pandemia di Covid debba ancora essere classificata come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.

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Guardia alta

Se la lotta al Covid è alle sue battute conclusive, non bisogna abbassare la guardia a livello generale, facendo tesoro dell'esperienza che il mondo è stato costretto a maturare in questi due anni e mezzo terribili. L'appello, in sostanza, è ai governi mondiali affinché rivedano i piani sanitari e rafforzino a livello globale le politiche di prevenzione e contrasto contro il Coronavirus e, più in generale, contro potenziali pandemie future. Sul primo versante è necessario continuare i test per accertare la presenza del virus e al tempo stesso garantire che le fasce ad alto rischio siano sempre vaccinate contro il Covid. Sul secondo versante lo sforzo va fatto nella direzione delle attrezzature mediche e della preparazione degli operatori sanitari.

L'invito a non mollare dell'Oms, trova la sponda nelle parole di Maria Van Kerkhove dell'Imperial College London. «Ci aspettiamo che ci siano future ondate di infezioni, potenzialmente in momenti diversi in tutto il mondo, causate dalle sottovarianti di Omicron» ha spiegato la dottoressa alla stampa inglese. Parole che fanno eco alla posizione della Commissione europea che, attraverso un portavoce, ha spiegato che “l'ondata estiva di Covid19, guidata da Omicron BA.4 e BA.5, ha dimostrato che la pandemia non è ancora finita poiché il virus continua a circolare in Europa e oltre».

 

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Il Gazzettino