NEW YORK - Tutte le accusatrici del famoso comico americano Bill Cosby si sono riunite simbolicamente per raccontare la loro verità: trentacinque donne sedute su sedie, una...
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"Bill Cosby: le donne, una sorellanza indesiderata" il titolo. Intervistate separatamente negli ultimi sei mesi, le loro testimonianze raccontano storie diverse ma con un trama comune -una giovane donna, spesso aspirante attrice, violentata dall'uomo che considera un mentore- e forniscono un resoconto completo dei loro traumi. «Nei primi anni '90, quando avevo circa venticinque anni - racconta ad esempio Lili Bernard - Bill Cosby è stato il mio mentore. Ha guadagnato la mia fiducia totale e poi mi ha drogato a mia insaputa. Mi ha violentato. Non lo chiamerei pazzo. Aveva il controllo totale del suo comportamento». Mentre Chelan Lasha, la quale sostiene di essere stata aggredita sessualmente da Cosby quando aveva diciassette anni, afferma: «Non ho più paura ora mi sento più forte di lui».
Una delle intervistate pensa anche alla diversa percezione che si avrà di Bill Cosby nel futuro: «Penso che la sua eredità sta per diventare simile a quella di OJ Simpson. Quando si sente questo nome, non si pensa: 'Oh, che grande giocatore di football'. E così per Cosby non penseranno 'Oh che grande comico', ma penseranno a uno stupratore seriale», dice Joan Tarshis. Nella foto compare anche una sedia vuota, forse destinata a nuove eventuali accusatrici. La copertina arriva a qualche giorno di distanza dalla pubblicazione di una deposizione del 2005, in cui il comico statunitense, che ha sempre negato ogni accusa, ammetteva di aver somministrato droga ad alcune ragazze con cui po ha avuto rapporti sessuali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino