Quando ormai pensavano che quell'incubo stesse per terminare, hanno dovuto appellarsi a tutto il loro sangue freddo nel momento in cui il velivolo sul quale viaggiavano ha...
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Come si vede nelle immagini registrate sia bordo sia a terra da alcuni testimoni, l'aereo, intorno alle 11.30 di domenica, stava per atterrare: il velivolo continuava a lottare con il vento in fase di avvicinamento alla pista e, quando ormai si pensava che avrebbe toccato terra, una forte raffica di vento lo ha destabilizzato. L'aereo, dopo aver rimbalzato sull'asfalto, ha ripreso quota e ha dovto dirigersi verso Francoforte.
Gli esperti spiegano che, in condizioni atmosferiche come queste, il comandante deve adoperare una speciale manovra detta “crub”, ovvero “tecnica del granchio”: il velivolo è costretto a procedere lateralmente durante l'avvicinamento alla pista ricordando, per l'appunto, l'andatura dei crostacei. È solo poco prima di arrivare a contatto con il terreno che il pilota è costretto a “decrabbare”, ovvero smettere di camminare per traverso, riportando il velivolo ad allinearsi correttamente con la direzione di atterraggio. Esattamente l'operazione tentata dal pilota che, però, si è dovuto arrendere al vento, riportando l'aereo in quota.
«Il vento a Salisburgo era molto forte e l'aereo è stato sferzato da raffiche violente - ha detto un portavoce della compagnia - Il pilota ha agito in modo rapido, secondo le procedure, e ha abortito l'atterraggio. I nostri comandanti sono ben addestrati per far fronte a queste condizioni meteorologiche e nessuno è rimasto ferito».
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Il Gazzettino