Standard & Poor's taglia il rating dell'Italia a BBB- da BBB con outlook stabile. «Un forte aumento del debito,...
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«Un forte aumento del debito, accompagnato da una crescita perennemente debole e bassa competitività, non è compatibile con un rating BBB, secondo i nostri criteri». Lo spiega S&P dopo aver declassato l'Italia.
S&P spiega che a causa di prospettive di crescita «molto deboli» e ad un «ritardo» nel consolidamento di bilancio, il debito pubblico dell'Italia, escludendo le garanzie dell'Efsf, toccherà un picco superiore al 133% del Pil nel 2016.
Il giudizio di S&P «non è una bocciatura del jobs act, dicono che le riforme vanno bene ma bisogna andare più veloce». È la valutazione di fonti di governo per le quali la cosa «positiva» è che l'agenzia di rating vede «elementi buoni nelle riforme ma non tali da compensare il debito e risvegliare a breve l'economia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino