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C'è la possibilità del riscatto soft della laurea, che quindi costa meno, in caso di opzione donna o di opzione per la pensione contributiva. In entrambi i casi, infatti, anche se il periodo universitario si colloca nel «sistema retributivo» di calcolo della pensione (cioè prima del 1° gennaio 1996) il riscatto avverrà con le regole del «sistema contributivo» con possibilità di scelta, per il lavoratore, del calcolo soft degli oneri. Lo precisa l'Inps nella circolare n. 54/2021.
Come viene calcolato l'onere del riscatto
L'onere di un riscatto contributivo (cioè i contributi da versare per ottenere la validità del periodo riscattato a fini di diritto e/o misura della pensione) è determinato con il criterio c.d. «a percentuale», se il periodo da riscattare si colloca dal 1° gennaio 1996 (da quando vige il «sistema contributivo» di calcolo della pensione).
Il riscatto soft degli studi, che viene meno
L'Inps ricorda che solo per il riscatto dei periodi di studi il dl n. 4/2019 è previsto un alternativo criterio di calcolo dell'onere, sempre «a percentuale», se il periodo da riscattare si colloca nel «sistema contributivo»: accanto a quello ordinario (il 33% della retribuzione ultimi 12 mesi), infatti, a scelta dell'interessato, è possibile il criterio soft (il 33% del minimo contributivo di artigiani e commercianti: 15.953 euro nel 2021, per cui il costo per un anno di studio è di 5.264 euro).
L'opzione per la pensione contributiva
Se il corso di studi si colloca in parte nel «sistema retributivo» e in parte anche nel «sistema contributivo», l'onere di riscatto è determinato utilizzando entrambi i criteri:
- «Riserva matematica» per i periodi che si collocano nel «sistema retributivo»;
- «A percentuale» per i periodi del «sistema contributivo», con scelta dell'interessato tra: criterio «a percentuale» «ordinario» e criterio «a percentuale» «soft».
Il Gazzettino