C'è la possibilità del riscatto soft della laurea, che quindi costa meno, in caso di opzione donna o di opzione per la pensione contributiva.
Come viene calcolato l'onere del riscatto
L'onere di un riscatto contributivo (cioè i contributi da versare per ottenere la validità del periodo riscattato a fini di diritto e/o misura della pensione) è determinato con il criterio c.d. «a percentuale», se il periodo da riscattare si colloca dal 1° gennaio 1996 (da quando vige il «sistema contributivo» di calcolo della pensione). Ma anche con il criterio c.d. della «riserva matematica», se il periodo da riscattare si colloca prima del 1° gennaio 1996 (fino a quando vige il «sistema retributivo» di calcolo della pensione). La regola vale per ogni tipo di riscatto (lavoro all'estero; astensione facoltativa fuori rapporto di lavoro; periodo studi ecc.).
Il riscatto soft degli studi, che viene meno
L'Inps ricorda che solo per il riscatto dei periodi di studi il dl n. 4/2019 è previsto un alternativo criterio di calcolo dell'onere, sempre «a percentuale», se il periodo da riscattare si colloca nel «sistema contributivo»: accanto a quello ordinario (il 33% della retribuzione ultimi 12 mesi), infatti, a scelta dell'interessato, è possibile il criterio soft (il 33% del minimo contributivo di artigiani e commercianti: 15.953 euro nel 2021, per cui il costo per un anno di studio è di 5.264 euro).
L'opzione per la pensione contributiva
Se il corso di studi si colloca in parte nel «sistema retributivo» e in parte anche nel «sistema contributivo», l'onere di riscatto è determinato utilizzando entrambi i criteri:
- «Riserva matematica» per i periodi che si collocano nel «sistema retributivo»;
- «A percentuale» per i periodi del «sistema contributivo», con scelta dell'interessato tra: criterio «a percentuale» «ordinario» e criterio «a percentuale» «soft».