Nel 2019 si potrà andare in pensione anticipata, indipendentemente dall'età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi le donne), senza quindi che scatti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Durigon: «Pensioni, realizzeremo quota 100 anche con 2 miliardi in meno»
Dovrebbe essere prevista comunque, come accade per i lavoratori precoci, la finestra trimestrale. Il vantaggio reale quindi dovrebbe essere di due mesi con l'uscita di fatto con 43 anni e un mese di contributi.
I lavoratori precoci (quelli che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni) in situazione di difficoltà (disoccupazione, familiare disabile ecc) potranno andare in pensione nel 2019 se hanno almeno 41 anni di contributi senza subire l'incremento di cinque mesi dell'aspettativa di vita che scatterebbe l'anno prossimo, ha aggiunto Durigon spiegando che però scattano anche per loro le finestre trimestrali. Quindi il vantaggio reale sarà di due mesi di anticipo.
«La norma su quota 100 va secondo i piani, non c'è nessun paletto che sposti in avanti quota 100.
Il Governo nell'intervento sulla previdenza punta a prorogare l'Ape social (in scadenza nel 2018) e l'opzione donna, ha proseguito Durigon spiegando che non è ancora deciso se le misure sulla previdenza arriveranno con un emendamento alla manovra nella discussione al Senato o con un decreto legge. «Le due opzioni sono in campo», ha detto a margine della presentazione del Rendiconto sociale dell'Inps. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino