Pensioni, Durigon: «Nel 2019 si potrà uscire con 42 anni e 10 mesi di contributi»

Pensioni, Durigon: «Nel 2019 si potrà uscire con 42 anni e 10 mesi di contributi»
Nel 2019 si potrà andare in pensione anticipata, indipendentemente dall'età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi le donne), senza quindi che scatti...

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Nel 2019 si potrà andare in pensione anticipata, indipendentemente dall'età, con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi le donne), senza quindi che scatti per queste pensioni l'incremento di cinque mesi dell'aspettativa di vita previsto per l'anno prossimo. Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.


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Dovrebbe essere prevista comunque, come accade per i lavoratori precoci, la finestra trimestrale. Il vantaggio reale quindi dovrebbe essere di due mesi con l'uscita di fatto con 43 anni e un mese di contributi.

I lavoratori precoci (quelli che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni) in situazione di difficoltà (disoccupazione, familiare disabile ecc) potranno andare in pensione nel 2019 se hanno almeno 41 anni di contributi senza subire l'incremento di cinque mesi dell'aspettativa di vita che scatterebbe l'anno prossimo, ha aggiunto Durigon spiegando che però scattano anche per loro le finestre trimestrali. Quindi il vantaggio reale sarà di due mesi di anticipo.

«La norma su quota 100 va secondo i piani, non c'è nessun paletto che sposti in avanti quota 100. Chi avrà 62 anni di età e 38 di contributi l'anno prossimo potrà andare in pensione», ha aggiunto. «Non vogliamo penalizzare nessuno, andiamo avanti per la nostra strada. È una manovra intelligente e vogliamo svuotare il bacino che si è formato negli ultimi 7 anni». «Sul reddito di cittadinanza - ha aggiunto - l'Inps deve avere un ruolo come tutti gli altri soggetti».


Il Governo nell'intervento sulla previdenza punta a prorogare l'Ape social (in scadenza nel 2018) e l'opzione donna, ha proseguito Durigon spiegando che non è ancora deciso se le misure sulla previdenza arriveranno con un emendamento alla manovra nella discussione al Senato o con un decreto legge. «Le due opzioni sono in campo», ha detto a margine della presentazione del Rendiconto sociale dell'Inps. 
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Il Gazzettino