Ilva, linea dura di Conte con Mittal. Il Pd vuole lo scudo, M5S diviso. Morselli: «Lasceremo Taranto comunque»

Linea dura con ArcelorMittal e contemporanea apertura al ripristino dello scudo penale. Si muove su un doppio binario il governo in vista dell'incontro decisivo tra il premier...

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Linea dura con ArcelorMittal e contemporanea apertura al ripristino dello scudo penale. Si muove su un doppio binario il governo in vista dell'incontro decisivo tra il premier Giuseppe Conte il ministro Stefano Patuanelli e i vertici di ArcelorMittal. Il dossier ex Ilva vede l'alleanza di governo unita su un elemento: la preoccupazione per il futuro dello stabilimento. Una preoccupazione che filtra anche dal Colle. Sulla strategia per una soluzione, però, nella maggioranza manca compattezza. 


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Con il Pd e Italia Viva che pressano per il ripristino dello scudo e il M5S che, nonostante l'apertura di Conte, resta diviso e deve fare i conti con chi non vuole dietrofront. Tutto ciò mentre da Taranto l'Ad Lucia Morselli non lascia dubbi sul fatto che in ogni caso l'azienda lascerà Taranto. Sul fronte del governo c'è innanzitutto la determinazione a non accettare ricatti. «C'è un contratto da rispettare e saremo inflessibili, non si può pensare di cambiare una strategia imprenditoriale adducendo a giustificazione lo scudo penale», avverte Conte mentre il titolare del Mef Roberto Gualtieri cita Mario Draghi e assicura che il governo farà «whatever it takes», tutto il possibile.

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Una linea dura confermata a Taranto dall'ad Lucia Morselli che, vedendo i sindacati, conferma la volontà di recedere dal contratto e di rimettere comunque lo stabilimento ai commissari. Per questo, nel governo si pensa già a un piano B che punti ad una riconversione e ad una differenziazione energetica. Una soluzione che potrebbe vedere cordate alternative e il coinvolgimento, in qualche modo, del pubblico. Ma si tratta solo di ipotesi mentre Renzi precisa: Italia Viva non sostiene cordate «è evidente che qualora si arrivasse per le norme italiane a ottenere da parte di Mittal il recesso, primo classificato nella gara, si va a chiedere al secondo». Che sarebbe la cordata Jindal-AcciaItalia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino