In Unione Europea la ripresa «è solida e stabile», e lo sarà «anche nella seconda metà del 2017», ma «è...
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La Banca centrale europea ha deciso di tagliare il quantitative easing, gli acquisti di titoli, a 30 miliardi al mese a partire da gennaio e fino a settembre. Da qui a dicembre gli acquisti continueranno all'attuale ritmo di 60 miliardi al mese. Una decisione che secondo Draghi «riflette la crescente fiducia» sulle aspettative di inflazione. Il presidente della Bce però avverte: «Per fruire dei benefici derivanti dal quantitative easing, le altre politiche devono fornire un contributo decisivo al rafforzamento del potenziale di crescita a più lungo termine e alla riduzione delle vulnerabilità». Draghi ha sottolineato che «l'attuazione delle riforme strutturali va considerevolmente accelerata per consolidare la capacità di tenuta, ridurre la disoccupazione strutturale e rafforzare il potenziale di crescita e la produttività nell'area dell'euro». Sulle politiche di bilancio, ha aggiunto Draghi, «a tutti i paesi gioverebbe intensificare gli sforzi per conseguire una composizione delle finanze pubbliche più favorevole alla crescita».
Draghi ha poi annunciato che la Bce continuerà a reinvestire il capitale dei bond nel suo portafoglio che arrivano a scadenza, e che tali reinvestimenti saranno «massicci».
In una nota in cui comunica anche di aver lasciato i tassi invariati, la Bce spiega che «da gennaio 2018 gli acquisti netti di titoli continueranno ad un ritmo mensile di 30 miliardi di euro fino alla fine di settembre 2018», o oltre, se necessario, e in ogni caso fino a quando il Consiglio direttivo non vedrà un deciso aggiustamento nel percorso dell'inflazione coerente con il suo obiettivo», pari al quasi 2%. Il Qe risulta così dimezzato, anche se con un allungamento di nove mesi. Tuttavia la Bce ha deciso oggi che «se le prospettive divenissero meno favorevoli, o le condizioni finanziarie si facessero incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento dell'inflazione, il Consiglio direttivo è pronto ad aumentare gli acquisti netti di titoli in termini di dimensiono o durata».
La decisione della Bce non è stata presa all'unanimità ma c'è stato un «ampio consenso e «un'atmosfera molto positiva, non abbiamo discusso di scenari alternativi», ha detto ancora Draghi, «i governatori hanno sottolineato la forza perdurante dell'economia e i riflessi sul mercato del lavoro dove sono stati creati 7 milioni di posti in quattro anni». Il presidente della Bce è anche intervenuto sulla questione catalana: «È molto, molto difficile commentare su sviluppi che cambiano ogni giorno. Concludere ora che ci siano rischi per la stabilità finanziaria è prematuro, bisogna vedere cosa succede. Ma state sicuri che seguiamo con grande attenzione».
La Bce ha anche comunicato che le aste di liquidità a un giorno e quelle a tre mesi continueranno ad essere condotte a tasso fisso con piena aggiudicazione, lasciando di fatto a disposizione degli istituti di credito la misura d'emergenza della liquidità illimitata, fino al 2019. Dopo l'annuncio lo spread Btp-Bund è sceso a 152 punti. In crescita le principali Borse europee. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino