Le Bcc "salvano" i piccoli Comuni veneti: «In 87 centri siamo l'unica banca presente»

Flavio Piva
TREVISO - Nate oltre un secolo fa all'ombra del campanile, vi sono tuttora rimaste. Sempre più spesso da sole. In quasi un quinto dei comuni veneti dove c'è...

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TREVISO - Nate oltre un secolo fa all'ombra del campanile, vi sono tuttora rimaste. Sempre più spesso da sole. In quasi un quinto dei comuni veneti dove c'è una banca, vi è un'unica filiale e questa appartiene al credito cooperativo. Tra eventi straordinari, come il crack delle ex Popolari, e tendenze strutturali, in primis la spinta verso l'online, negli ultimi 7 anni in Veneto il sistema bancario ha tagliato la sua presenza territoriale di 1.023 sportelli: le filiali fisiche sono calate da 3.144 del 2015 a 2.122 di fine 2022. A fronte di questa emorragia complessiva, il contingente delle Bcc è rimasto di fatto inalterato, passando da 657 a 617. Un 6% in meno, dovuto più che altro - spiegano i rappresentanti del settore - alla chiusura di alcuni "doppioni" risultanti nella medesima località in seguito alle aggregazioni che hanno coinvolto numerose vecchie casse rurali e artigiane. «La desertificazione degli sportelli bancari, dati alla mano, è un fenomeno che non riguarda le Bcc - conferma Flavio Piva, presidente della Federazione Veneta delle Bcc - negli ultimi sette anni la percentuale dei Comuni bancati con sola presenza Bcc passa dal 9% del 2015 al 18,7% del 2022. Se prima eravamo l'unica presenza bancaria in 46 Comuni ora lo siamo in 87. Le Bcc sono rimaste e hanno assicurato la loro presenza nei territori». Anzi, garantisce il presidente, c'è la volontà di riposizionarsi anche in aree non presidiate. Oggi gli istituti di questo segmento sfiorano il 30% di tutte le filiali presenti in regione e, in proporzione, hanno aumentato la quota di mercato di quasi 10 punti nel periodo considerato.


Sono cresciuti anche i rispettivi Atm: gli sportelli bancomat ammontano attualmente a 923, il 25,8% di tutti quelli in funzione. Andamento simile pure sul fronte dei dipendenti: mentre il settore nel suo complesso, in sei anni, è dimagrito di circa 4.700 addetti, con una sforbiciata da 29mila a poco più di 24mila unità, le Bcc hanno mantenuto invariato il proprio organico attorno a 4.200 dipendenti, compensando pensionamenti e uscite con nuove assunzioni. Una strategia di radicamento su cui il credito cooperativo veneto intende continuare a puntare. «Ora con i bilanci che ogni banca si sta apprestando ad approvare rilancia Piva - daremo concretezza a un piano di sviluppo della nostra attività: chiaro segnale che le Bcc non solo quest'anno possono godere di ottime performance con utili importanti che saranno accantonati a riserva, ma stanno pensando a reinvestire queste risorse nel servizio al territorio, per lo sviluppo della loro attività e per quello dei valori sulle quali sono fondate: ovvero la mutualità, la sussidiarietà, la cooperazione. Nei Comuni in cui siamo rimaste unica realtà bancaria continueremo e rafforzeremo la nostra presenza».


UTILI IMPORTANTI


Conferma la tendenza anche Banca della Marca, realtà con sedi principali a Orsago, nel Trevigiano, e Marcon, nel Veneziano, e 47 filiali distribuite anche nella provincia di Pordenone, con 8800 soci. Spiega il presidente Loris Sonego: «La presenza capillare sul territorio è uno degli elementi che contraddistingue il Credito cooperativo, molti dei Comuni o frazioni in cui siamo presenti hanno una sola banca, la nostra. A questo proposito, nelle prossime settimane apriremo una nuova filiale, la numero 48, a Vazzola (nella Marca trevigiana, ndr), dove era presente uno sportello di un altro istituto che è stato chiuso. Stiamo valutando anche altre aperture nel corso dei prossimi due anni, sempre in situazioni dove è venuta a mancare una banca di riferimento per la comunità. Il nostro obiettivo è integrare le opportunità delle nuove tecnologie senza rinunciare al rapporto umano. Abbiamo 404 collaboratori, preparati e disponibili sia per aiutare tutte le persone "meno digitali", sia per i più giovani che, pur utilizzando molto l'home banking, hanno talvolta bisogno di una persona vicina che li consigli, ad esempio per l'apertura di un mutuo».
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Il Gazzettino