L'ultimo dei grande crooner americano. Una leggenda vivente. Diciannove Grammy in bacheca. Milioni di dischi venduti, centinaia di migliaia di persone che lo hanno applaudito...
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Ma a 91 anni, dove trova ancora l'energia e l'entusiasmo per continuare a girare i palchi di mezzo mondo? «Io amo quello che faccio - cantare e dipingere - e sono stato molto fortunato che sia diventato il mio lavoro. Il mio cognome all'anagrafe è Benedetto, e benedetto è proprio come io mi sento: quindi voglio continuare a cantare e dipingere il più a lungo possibile. Devo il mio buono stato di salute anche a mia moglie Susan, che è una fantastica cuoca che prepara pasti molto salutari per me e si preoccupa che io faccia esercizio fisico almeno tre volte a settimana». Mai avuta la tentazione di lasciare le scene e ritirarsi? «Da tempo me lo chiedono e io rispondo sempre: "ritirarmi da cosa? da quello che amo di più?". Capisco che se hai un lavoro che non ti interessa, andare in pensione è un'opportunità per fare le cose che ti appassionano, ma io amo intrattenere e voglio continuare a farlo».
Spesso ha detto di essere cresciuto in un'epoca migliore rispetto a quella attuale per quanto riguarda la qualità della musica e che non ci sono più grandi artisti che durano nel tempo. Quando e perché abbiamo perso la rotta? «Gli anni Venti, Trenta e Quaranta sono stati un'epoca d'oro con tanti maestri compositori - Duke Ellington, Cole Porter, Gershwins, Irving Berlin -, che hanno creato un tesoro di musica popolare che io considero la musica classica d'America. E allo stesso tempo c'erano cantanti come Louis Armstrong, Judy Garland, Billie Holliday, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra che sono stati mini-monumenti in termini di arte e stile individuale. Negli ultimi anni la musica è diventata business, e l'unico obiettivo è quello di vendere milioni di dischi. A discapito della qualità. A farne le spese sono soprattutto i giovani che subiscono forti pressioni e cercano un successo immediato ricalcando quelli che già lo hanno avuto, e questo impedisce loro di sviluppare la loro personale creatività».
Parlando di giovani, ha stupito nel 2014 l'album con Lady Gaga, Cheek to Cheek.
Il Gazzettino