Tra ricordi e misteri, è in arrivo l'autobiografia di Prince: "The Beautiful Ones"

Prince sul palco
Prince Roger Nelson prima di Prince. È un artista "da giovane" quello che si racconta nell'autobiografia "The Beautiful Ones" in uscita il...

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Prince Roger Nelson prima di Prince. È un artista "da giovane" quello che si racconta nell'autobiografia "The Beautiful Ones" in uscita il prossimo 29 ottobre (in Italia a novembre per HarperCollins) e pubblicata

dalla casa editrice Random House. Il memoir, di quasi 300 pagine, era in programma quando Prince era ancora in vita ed era stato annunciato poco prima della sua tragica morte, avvenuta il 21 aprile del 2016.

Si tratta di un racconto personale, come ha spiegato la stessa casa editrice, in cui un giovane Prince si prepara a dare forma alla sua visione artistica e a diventare un personaggio pubblico. Sono gli anni che precedono la fama che avrebbe fatto di lui una leggenda musicale. L'introduzione al libro è stata curata da Dan Piepenbring, giornalista del New Yorker, che Prince aveva scelto come collaboratore, mentre per il contenuto
sono stati usati scritti e foto personali dell'artista nonché appunti scritti a mano di quelle che sarebbero diventate la sue canzoni più famose e che lui custodiva scrupolosamente a Paisley Park, la sua casa-studio musicale in Minnesota. In pratica il memoir è una sorta di romanzo di formazione che descrive l'evoluzione di Prince.

«Un periodo in cui Prince stava pensando di mostrare qualcosa in più di sè - scrive Piepenbring nell'introduzione a proposito dell'intenzione di scrivere un memoir - delle sue idee sul mondo ma allo stesso tempo mantenendo un alone di mistero che aveva attentamente coltivato». Il libro copre un arco di
tempo che va dalla sua infanzia ai primi anni da musicista fino ad arrivare al cuspide della celebrità internazionale. Prima della morte Prince aveva completato più di 50 pagine scritte a mano. 

«The Beautiful Ones - ha detto l'editore Chris Jackson - è un bel tributo alla sua vita ma anche di più. È un'opera letteraria commovente e motivante, piena di sue idee, della sua visione, della sua voce, della sua immagine». «È un tesoro - continua - non solo per i fan di Prince ma anche per chi vuole
vedere uno degli artisti più grandi a livello creativo, e mente originale, al lavoro mentre crea la cosa più grande, se stesso».


Il genio di Minneapolis, così come veniva soprannominato Prince, è morto a 57 anni per una overdose di Fentanyl, un potente antidolorifico. Il suo corpo fu trovato in un ascensore all'interno del complesso di Paisley Park, alle porte di Minneapolis. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino