Loren, la vestaglia di “Una giornata particolare” acquistata dal museo del cinema di Torino

Sofia Loren in "Una giornata particolare"
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha acquistato uno degli iconici costumi di scena indossati sul set da Sophia Loren: è la vestaglia del film “Una giornata...

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Il Museo Nazionale del Cinema di Torino ha acquistato uno degli iconici costumi di scena indossati sul set da Sophia Loren: è la vestaglia del film “Una giornata particolare” (1977) del regista Ettore Scola. L’abito è stato acquistato all’asta dall’istituzione oggi da Minerva Auctions (Gruppo Finarte) a Roma per 22.500 euro (compresi i diritti d’asta). La vestaglia in cotone fu disegnata dal regista Scola per il costumista Enrico Sabbatini, che poi la realizzò.


Anche il raffinato disegno preparatorio dei costumi di scena del film di mano di Scola, a china colorato con pennarelli, è stato acquistato nella stessa asta dal Museo Nazionale del Cinema di Torino per 6.250 euro (compresi i diritti d’asta). Entrambi i cimeli provengono dall’Archivio Ettore Scola della famiglia del cineasta. E i parenti del regista oggi erano presenti a Palazzo Odescalchi, in piazza Santi Apostoli a Roma, quando i due lotti sono stati aggiudicati via telefono dal banditore Fabio Massimo Bertolo, che poi ha reso noti in sala il nome dell’acquirente. 


Il film “Una giornata particolare” è considerato da molti il capolavoro di Ettore Scola, con i due divi italiani più belli e amati, Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il piano sequenza iniziale ritrae la Loren all’interno della cucina e da subito la vestaglia che indossa incarna e rappresenta a pieno il modello di donna che Scola voleva: una donna dimessa, sottomessa al marito, donna e madre sotto un regime che attribuiva loro ben poche virtù al di fuori degli obblighi domestici e coniugali. Dal bozzetto si evince come Scola pensasse ad una vestaglia particolare: tradizionale nella forma, ma con due risvolti anteriori che ondeggiano seguendo le forme della Loren e i movimenti del suo corpo, quasi a contrastare idealmente la funzione puramente protettiva che doveva avere. I delicati fiori che la decorano sono volutamente spenti come si sa dalle testimonianze dirette di chi seguì le riprese cinematografiche: la vestaglia venne accuratamente esposta al sole e alla luce perché assumesse queste tonalità smorte, consumate, lise e appassite, in linea con la tonalità grigio-avorio scelta da Scola per l’intera fotografia del film. Il contrasto che assume questa veste scialba indossata dalla splendida Sophia fa scattare un corto circuito assoluto: la Loren si specchia, si sistema i capelli, sente che questa veste indossata con la sua carica di sensualità, ancora ardente sotto la maschera di madre sottomessa, può essere un abito da sera. E diventa un abito da sera anche agli occhi di Marcello Mastroianni, nello scambio di occhiate, sguardi, passi furtivi e approcci falsati.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino