Ad aprire la strada è stato il film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciutì” da allora il telefonino è entrato piano piano nel cinema italiano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Questa la storia. Laura (Vanessa Incontrada) è una professoressa di liceo, sposata con Andrea (Gianmarco Tognazzi), che insieme a una sua collega, Alessandra (Claudia Potenza), si trova ad accompagnare i suoi allievi ad una visita culturale di una settimana nello studio di un artista di fama internazionale, Gualtiero Martelli (Corrado Fortuna). Me c'è un problema: lo studio dell'artista è a Scorrano, provincia di Lecce, un paesino dove non c'è segnale, ovvero il cellulare non prende.
Per i ragazzi di questa classe in gita, un vero dramma. Senza telefonino si interrompono di colpo tutti i loro legami virtuali e meno virtuali, creando una realtà nuova, quella del contatto diretto, una cosa che sembra del tutto estranea alla generazione dei diciottenni di oggi.
«Per il mio ritorno alla regia - spiega Moccia, dietro la macchina da presa dopo quattro anni - ho scelto di accontare una storia di grande impatto emotivo, unendo la mia conoscenza del mondo dei giovani con l'attualità della società moderna. Insieme alle due autrici, Chiara Bertini e Francesca Cucci - continua lo scrittore-regista -, la sceneggiatura è stata scritta partendo da un'idea molto semplice e tuttavia divenuta essenziale in questo momento storico. Facebook, Whatsapp, Snapchat, Twitter, Instagram: la nostra esistenza è intasata da cose che fino a pochi anni fa erano impensabili, ed ora invece appaiono indispensabili. Una vita senza continuo accesso alla comunicazione ci sembra impossibile da condurre, ne risentirebbero il lavoro, i nostri rapporti sociali, e, in alcuni casi, la nostra stessa autostima».
E spiega ancora l'autore di “Tre metri sopra il cielo”: «Il ritorno all'era pre-internet e pre-connessione continua è la sfida che devono affrontare i protagonisti del film. Re-imparare a stringere rapporti umani, a guardarsi negli occhi e a sostenere il peso di ciò che dicono, non più nascosti dietro quell'anonimato garantito dalla rete che fa sentire invincibili. Sappiamo però che spesso la tecnologia è una mera cassa di risonanza per problemi che, in quanto esseri umani, abbiamo avuto da sempre e sempre avremo».
E conclude Moccia:« Ho puntato sulla credibilità dei personaggi, che fossero veri, ma non posso dire che “Non c'è campo” sia solo per i ragazzi, non si tratta di giovani e vecchi, ma solo di una questione di spirito».
Nel cast del film, circa una ventina di giovani attori tra cui Mirko Trovato, Beatrice Arnera e Caterina Biasiol. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino