MESTRE - Un musicista raffinato, che ha trasformato la sua variegata esperienza nel campo del jazz in un linguaggio per certi versi nuovo. È stata una serata ricca di...
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Cresciuto al fianco di Charlie Haden alla fine degli anni Ottanta, il pianista dell’Avana ha seguito l’esempio dell’indimenticabile contrabbassista statunitense eliminando ogni ridondanza ed ogni asprezza e concentrandosi così su un fraseggio davvero delicato. Con questo stile Rubalcaba ha quindi proposto un’improvvisazione jazz corposa e al tempo stesso mai banale arricchita da evidenti echi classici che sono via via emersi in ogni brano.
Ma la parte più interessante, come era facile prevedere, è quando il musicista ha riproposto alcuni temi di “Nocturne”, l’album firmato insieme a Charlie Haden nel quale l’atmosfera notturna dell’Avana si colora delle tenui tinte della musica popolare cubana di inizio Novecento. Il pubblico ha apprezzato con entusiasmo questo raffinato itinerario ottenendo tre bis di elevato impatto. L’unico rammarico è rappresentato dal fatto che solamente duecento spettatori hanno assistito a questa emozionante performance (che ha chiuso l’articolata rassegna del Venezia festival) di una delle figure di spicco dell’attuale scena jazz internazionale.
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Il Gazzettino