È un'Italia in bianco e nero, che profuma di campagna e di sogni ingenui, in cui la tv si accende solo nei bar del paese e al cinema ci si affolla per sognare ad occhi...
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classica ragazza della porta accanto, con Lorella De Luca incarnò la fidanzata d'Italia. Nata a Roma il 14 dicembre del 1939, finisce quasi per caso sotto gli occhi di due impareggiabili maestri che la notano per qualche scatto apparso sui rotocalchi e qualche particina minore: da un lato Dino Risi che arruola sia lei che Lorella De Luca per una commedia senza pretese, girata nell'estate romana («Poveri ma belli» del 1956); dall'altro Mario Riva che assolda le due ragazze appena due anni dopo come vallette al «Musichiere» e le presenta al pubblico come le «cognatine».
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Il riferimento diretto è ai ruoli che Alessandra e Lorella hanno interpretato nel film di Risi, diventato in fretta un vero successo popolare tale da generare ben due seguiti egualmente fortunati. In realtà a trascinare film e attrici al successo è una terza ragazza, la prosperosa Marisa Allasio che capeggia in quel momento la nuova «onda» delle «maggiorate», simbolo di un'Italia che scommette su un futuro di prosperità dopo gli anni della guerra e della fame. Ma Alessandra Panaro, che al successo di «Poveri ma belli» approda comunque dopo una buona gavetta nelle produzioni di genere a Cinecittà (già 8 film all'attivo), si distacca dalla massa per lo sguardo vispo, la battuta pronta, la duttilità dei ruoli.
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La locandina di Poveri ma Belli
«Lazzarella» di Carlo Ludovico Bragaglia la conferma nel nuovo e un pò provinciale pantheon del cinema «rosa» dell'epoca e poi saprà destreggiarsi bene tra i vari filoni di successo alle prese con pirati, moschettieri, forzuti mitologici, cantanti e seduttori dal cuore d'oro.
Il Gazzettino