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Il regista italo-turco Ferzan Ozpetek sarà al Giffoni Film Festival per ricevere il Premio Truffaut, uno tra i riconoscimenti più prestigiosi dell'evento: «È un grandissimo onore ricevere un premio così importante, che hanno ricevuto i più grandi, a partire da Bertolucci». La curiosità è tutta per la serie 'Le fate ignoranti', a cui sta lavorando in questi mesi. Il film nel 2001 accese i riflettori sul tema dell'omosessualità, cambiando lo sguardo culturale di un paese che prima la rifiutava.
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Il regista oggi non vuole dividere gay e eterosessuali, ma preferisce «guardare ai giovani d'oggi e alla loro fluidità.
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È straordinario, e gli attori sono la mia vita». Il presente di Ozpetek è questa serie TV, ma lo sguardo è già proiettato verso il futuro: «Ci sarà un grande ritorno nelle sale, che cambieranno e saranno più curate, comode, pulite, ordinate, rinfrescate, ma torneranno, perché le persone hanno bisogno di stare insieme, hanno bisogno di stare vicine, di condividere le cose belle: come a cena, così al cinema». Serve ancora un pò di pazienza però: «Ho la sensazione che serva ancora qualche mese, ed è fondamentale che tutti facciano i vaccini. Poi si tornerà alla normalità, anzi sono convinto che il mondo nel frattempo sarà migliorato, e noi con lui». Nel frattempo si gode il Giffoni Film Festival, dove torna per la terza volta in carriera: «Giffoni ci aiuta perché ci fa confrontare con i bambini, che ci fanno vedere le cose come non riusciamo a fare noi adulti. È una magia che trovo intatta ogni volta che torno qua».
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