Anche Valentino firma un fascino discreto ispirato a Ingrid Bergman

Anche Valentino firma un fascino discreto ispirato a Ingrid Bergman
Ottantatrè  sfilate, senza contare incontri, presentazioni, installazioni  in Parigi , sempre con destinazione la moda del prossimo autunno /inverno 2017-18....

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Ottantatrè  sfilate, senza contare incontri, presentazioni, installazioni  in Parigi , sempre con destinazione la moda del prossimo autunno /inverno 2017-18. Chiara la cifra che riguarda il peso dell’Italia in fatto di creatività: ormai anche per i marchi più solidamente francesi  la direzione artistica è italiana. Ed è stolto pensare a nazionalismi o altro: l’estro italiano è  nel  DNA  e ad ogni esibizione questo fatto si evidenzia  con forza. L’ultima uscita trionfale è stata quella di Valentino con la collezione disegnata da Pier Paolo Piccioli. Una moda sicura, forte, esaltante nel suo cercare di fondere atmosfere romantiche e  cultura pop con una serie di stampe che rimandano ai segni  del famoso gruppo Memphis. Non abiti ma costumi, non svolazzi sognanti  ma monumenti  di  tessuto trattati con giochi plissè  o con inserti decisi.

Sarà una moda senza incertezze quella del prossimo inverno: lo aveva preannunciato a Milano la sfilata di Giorgio Armani così delicata e così energica nella trasmissione di scelte sicure, nella riproposta di un fascino discreto, di un’eleganza che per la prima volta dopo decenni di moda desnuda tocca punte altissime di sensualità coprendo il corpo e non scoprendolo. Non a caso per raccontare meglio questo nuovo tipo di donna  Max Mara aveva annunciato a Milano  di aver scelto come icona della collezione l’immagine dell’attrice Ingrid Bergman, nota per essere stata una delle grandi fascinatrici del cinema senza mai mostrare un centimetro di pelle in più. La moda esige un fascino nuovo, che non consiste nello scoprire ma nel coprire con arte, con attenzione  e rispetto per i valori armonici che la nostra storia della bellezza suggerisce. Con la firma di Armani la panta-gonna (pantalone davanti e gonna dietro), diventa gonna-panta in quanto presenta il pantalone dietro e la gonna davanti. Giochi di stilismo tenuti  strettamente sotto controllo per una moda che non deve urlare ma raccontare sommessamente un nuovo mood.

Non la pensa così Vivienne Westwood che con il look firmato da Andreas  Kronthaler (marito e amante della  matura stilista inglese), che cerca un aggancio con l’aspetto più selvaggio, con la verità affidata a tagli decisi, asimmetrie , accostamenti e contrasti di colore, di materiali, di  dècor, sfiorando continuamente momenti d’arte come quelli suggeriti dalle pitture di Klimt o dei secessionisti austriaci che hanno suggerito riflessi d’oro che illuminano tanti momenti della collezione.
 
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Il Gazzettino