Lo squalo bianco attacca l'albatro: la fuga in tre scatti unici

Lo squalo bianco attacca l'albatro (ph. Remo Sabatini)
La passione per gli squali lo porta in giro per il mondo a studiarne i comportamenti. Remo Sabatini, nostro lettore e fotografo naturalista freelance, ci ha inviato la preziosa...

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La passione per gli squali lo porta in giro per il mondo a studiarne i comportamenti. Remo Sabatini, nostro lettore e fotografo naturalista freelance, ci ha inviato la preziosa testimonianza di un evento molto raro. Riceviamo e pubblichiamo i suoi scatti e le sue parole. 


«Sono Remo Sabatini, fotografo naturalista freelance, giornalista  e studioso del mondo marino. Da sempre appassionato di oceano e fauna marina, squali in particolare. Da anni vado a studiare e osservare il grande squalo bianco nelle acque sudafricane, dal versante orientale di Mossel Bay, Oceano Indiano, fino al Capo do Buona Speranza che si affaccia sulla False Bay, a due passi da Cape Town, Oceano Atlantico.
Tutti i giorni si esce prima dell'alba per osservare le predazioni degli squali bianchi ai danni delle otarie orsine del Capo. Successivamente a questa attività entusiasmante, ci adoperiamo con delle esche (tonno) e pastura (sardine) per cercare di fare avvicinare il più temuto tra gli squali alla nostra imbarcazione così da avere modo di compiere osservazioni e riconoscere, eventualmente, esemplari noti.
 

Proprio in una di queste ultime attività, ieri pomeriggio per la precisione, mi è capitato di osservare e fotografate un atteggiamento predatorio molto raro. Eravamo indaffarati tra le esche ed il riposizionamento della barca per via del mare grosso, quando un Petrol Gannet, un grosso uccello parente stretto dell'albatro, ha deciso di approfittare della situazione cercando di rubare qualche pezzo di sardina riversata in mare. Ho immediatamente pensato che la cosa avrebbe potuto incuriosire anche un grande squalo di passaggio, oltre me. È noto, infatti, che gli squali tigre perdano i giovani albatro che, ancora incapaci di volare perfettamente, cadono in acqua dove gli squali tigre, di anno in anno, li aspettano. Tuttavia, almeno per quanto riguarda lo squalo bianco, osservazioni e documentazioni del genere sono assai rare. In ogni caso non ho fatto altro che tenerlo d'occhio mentre piluccava piccoli pezzi di pesce dalle acque scure vicino a Seal Island, l'isola delle foche della False Bay. Con Stephen, il capitano della barca, ci scambiavano sguardi di intesa riguardo a quelli che poteva o meno accadere.


Dopo mezzore infinite senza nemmeno uno squalo, l'uccello marino cominciò ad agitarsi. Guardava sotto di lui, galleggiava eppure sembrava che qualcosa lo disturbasse. Una specie di onda sotto di lui che lo sballottava senza che se ne accorgesse. Il tempo di puntare la macchina fotografica che un testone enorme si sollevò squarciando l'acqua sotto di lui. Aveva la bocca aperta e i denti in mostra. Gli occhi scuri puntati sulla preda che, terrorizzata ma inconsapevole, ha fatto un balzo in avanti riuscendo ad evitare di finire in bocca allo squalo bianco che, lo verificato poi, era lungo oltre 4metri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino