Cani killer, l’accusa è omicidio colposo. L'avvocato: «Ci devono spiegare come sono scappati dal recinto»

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Maria Letizia Riganelli
Cani killer, l’accusa è omicidio colposo. L'avvocato: «Ci devono spiegare come sono scappati dal recinto»

Sbranato da tre rottweiler, proprietari indagati per omesso controllo e omicidio colposo.

La Procura di Civitavecchia che sta indagando sulla morte di Paolo Pasqualini, ucciso da tre cani nel bosco di Manziana, ieri pomeriggio ha iscritto i nomi di Patrizio Pintus, 43 anni (che attualmente vive a Viterbo, al Carmine, con la nuova compagna), e Giovanna Minelli sul registro degli indagati. Pintus, residente a Viterbo, insieme all’ex moglie Minelli, sono formalmente i due proprietari di Arian, Aron e Apollo. I tre molossi che domenica mattina sono riusciti a scappare dall’abitazione della donna e hanno aggredito e ucciso il 39enne di Manziana.

«I proprietari devono spiegare come hanno fatto a scappare i tre molossi». Simonetta e Priscilla Pasqualini, madre e sorella del 39enne ucciso, non si danno pace. Sconvolte dal dolore e da una tragedia che non riescono a spiegare in queste ore andranno di nuovo in Procura per presentare una denuncia per omicidio. «Abbiamo già nominato il consulente medico legale Giuseppe Saladini che parteciperà all’autopsia che si svolgerà venerdì mattina al dipartimento di medicina legale dell’Università La Sapienza. I familiari inoltre chiederanno nella denuncia integrativa per omicidio di approfondire meglio la dinamica della tragedia anche mediante consulenti tecnici e le audizioni di tutti i testimoni».

Ad annunciarlo è l’avvocato Giacomo Marini, che assiste i familiari della vittima. Domenica scorsa Pasqualini, mentre stava facendo jogging nel bosco di Manziana, è stato improvvisamente attaccato da tre cani scappati dalla casa di Giovanna Minelli che confina con il parco. Sui cani, nelle prossime ore, saranno effettuati accertamenti per capire il loro grado di aggressività. «La provenienza dei cani Arian, Aron e Apollo è certificata - spiega l’avvocato Giancarlo Ascanio, che difende i due indagati - e gli stessi sono stati regolarmente registrati all’anagrafe canina e coperti da garanzia assicurativa per responsabilità civile, come previsto dalla legge. Gli animali, quindi, sono stati accolti in famiglia per compagnia e posti anche a guardia dell’abitazione che, come ormai noto alle cronache, si trova in una zona particolarmente isolata: la presenza dei cani nella proprietà dei miei assistiti, dunque, non costituisce fatto inusuale tenendo conto che tutte le abitazioni che si trovano nella zona, utilizzano cani delle più svariate razze, per finalità di sicurezza».

E proprio sugli accertamenti sui tre molossi afferma: «Ritengo utile precisare che i cani in questione non hanno mai dato alcun problema, né manifestato aggressività in alcuna forma, sono sempre stati seguiti da un veterinario di fiducia e hanno convissuto fin da cuccioli sia con i proprietari che con i loro figli, di 11 e 13 anni. Nella consapevolezza che questa vicenda costituisce un dramma prima di tutto per chi ha perso la vita e in attesa dei doverosi sviluppi investigativi, i miei assistiti, fortemente sconvolti e profondamente addolorati da quanto accaduto, intendono portare ai familiari della vittima il loro più profondo e sincero cordoglio».

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