Dai capannoni ai buoni pasto, tutti gli affari dell'ex sindaco Fragomeni

Mercoledì 20 Marzo 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 18:10

CONCUSSIONE
Dagli atti depositati alla gup Daniela Defazio con la richiesta di rinvio a giudizio a carico di 13 persone (la prossima udienza è fissata per il 25 marzo), emerge una gestione dell'amministrazione piegata ad interessi privati e un illecito esercizio del potere. È il caso dell'episodio di cui l'imprenditore Giuseppe Vanin risulta vittima di concussione per essere stato indotto ad affidare all'architetto Marcello Carraro la progettazione di abitazioni civili a Caltana, abbandonando il precedente professionista che lo stava seguendo, perché non era del territorio.
Nell'aprile del 2023 Vanin ha raccontato di aver ricevuto una telefonata del capo dell'Ufficio tecnico, Carlo Pajaro (che ora chiede di patteggiare una pena attorno ai due anni) che lo invitava a recarsi da Fragomeni voleva parlargli: «Il sindaco non guardò neppur eil progetto - ha ricordato l'imprenditore - Mi disse: "Noi siamo di campagna, siamo abituati a lavorare con quelli del posto"... Non mi fece il nome di Carraro, ma mi disse che non dovevo presentarmi con architetti che non fossero della zona...».
Il geometra Pajaro ha definito la vicenda «emblematica di un modo di fare del sindaco Fragomeni che, non avendo conferito deleghe in materia edilizia ed urbanistica, è spesso intervenuto sulle pratiche personalmente riservando a sè ogni effettiva decisione». Spiegando che funziona così dappertutto ed è impossibile resistere alle pressioni: «Le tematiche urbanistiche si prestano spesso a particolari condizionamenti - più o meno forti - da parte dei pubblici amministratori. E ciò nel contesto salese, ma non molto diversamente da altri contesti comunali...»
Sotto accusa è finito anche l'imprenditore Massimo Cazzin, in relazione ai 9mila euro versati al sindaco per aver trovato un affittuario per un capannone di sua proprietà. «Avevo conosciuto in passato il signor Roman, amministratore delegato di Fantic Motor - ha raccontato Fragomeni - Lo portai a visitare il capannone di Cazzin, gli piacque e l'affare andò in porto. Avevo chiesto a Cazzin una provvigione corrispondente ad una mensilità, ovvero 15mila euro... lui mi diede 9mila euro".
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