Val di Zoldo. L'allarme del sindaco: «Siamo soffocati dalle richieste di cittadinanza dei brasiliani, va cambiata la legge»

Domenica 14 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 16:58

L’ORGANICO


De Pellegrin aveva anche informato i cittadini residenti che per seguire le pratiche degli oriundi l’erogazione dei servi dell’ufficio anagrafe sarebbe stata rallentata. Oggi, citando un docente universitario intervenuto nel corso del dibattito tenutosi al Bo’, il primo cittadino zoldano conferma: «Lo iure sanguinis è diventato un fenomeno incontrollabile di "non italiani appartenenti alla Repubblica" che sta "svuotando la cittadinanza di significato"». E quindi De Pellegrin si toglie qualche sassolino: «Tempo al tempo, dicono. È vero. Abbiamo atteso tanto e lavorato tanto per ottenere ascolto su questo tema, che non è, come qualcuno vorrebbe fare credere, lo strano caso di Val di Zoldo. Finalmente qualcosa si è mosso e il fenomeno è arrivato all'attenzione anche del mondo accademico, grazie soprattutto all'autorevole intervento del Presidente della Corte d'appello di Venezia che ha puntato un faro sul problema. Lo iure sanguinis, per come è disciplinato con l'attuale legislazione (che si può cambiare) comporta "stravaganze", per non dire irragionevolezze che al convegno di Padova sono state magistralmente analizzate da autorevoli relatori».

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