Negozi chiusi a Treviso ma aumentano i bar: «Quasi 600 locali ma le botteghe muoiono»

Domenica 4 Febbraio 2024, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 12:15

Il punto dell'assessore

«Non la vedo così - ribatte l’assessore - Treviso è piena di botteghe, me ne rendo conto dalle tante domande che arrivano per richiedere il riconoscimento di attività storica. E tante stanno tornando. Purtroppo abbiamo pagato le scelte di 30 anni fa, quando vennero realizzati i centri commerciali attorno alla città che portarono al di fuori tante attività. Adesso autorizzazioni non ne vengono più date, ma la concorrenza per le piccole attività resta forte. E poi c’è anche l’e-commerce, ma tutto questo non limita chi sceglie di continuare a lavorare. Le nostre attività hanno dimostrato di essere resilienti: e adesso le condizioni per migliorare ci sono tutte». E se nella città dentro le mura qualcosa manca, la si può trovare fuori e su questo Vettoretti ha le idee chiare: «Io considero la città in tutto il suo complesso. Nei quartieri ci sono piccoli negozi che sono delle eccellenze, invito tutti a frequentarli. A Treviso trovi tutto, basta avere anche solo la pazienza di andare in periferia. I nostri quartieri hanno servizi all’altezza di un piccolo comune. Ci sono anche delle criticità a San Liberale e a San Paolo, dove però stiamo provvedendo: a San Liberale è partito un progetto di riqualificazione importante (il Pinqua con investimenti totali tra Comune, Pnrr e Atr per oltre 30 milioni di euro ndr). E quando la zona è bella, arrivano anche le attività commerciali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA