«Mia sorella uccisa dall’ex a 20 anni». Il 13 febbraio di 64 anni fa il femminicidio di Mestre

Martedì 13 Febbraio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 07:09

I SOCCORSI

Pochi minuti dopo, sulla scena del delitto irrompe il rituale di tanti fatti di sangue. Un’ambulanza porta in ospedale Luciana, che morirà poco dopo, e la mamma Maria che, nonostante le ferite si riprenderà. Arrivano il commissario Glorioso, il brigadiere De Vincenzo, il pretore dirigente Ruberto, il cronista del Gazzettino Giovanni Bonzio. La città è sconvolta, un fatto di sangue così non si ricordava da tempo. Se ne parla per settimane, quando ormai l’inchiesta, con il suicidio del sergente che ha ucciso l’ex fidanzata, viene archiviata per morte del reo.
Rimane il dolore, racconta Teresa Macaluso mentre sfoglia fotografie e giornali d’epoca: «Alcuni li ho buttati via - confessa - ma questa storia me la sono portata dentro tutta la vita, io come i miei familiari». Con il tempo avrebbe dovuto affrontare gli altri drammi della vita, la morte della mamma malata, di un figlio segnato dall’omicidio del dirigente della Digos Alfredo Albanese da parte delle Br. E altri femminicidi, così simili a quelli della sua Luciana che le sembra di rivivere, ogni volta che se ne parla.

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