Morto Giorgio Napolitano. Dalla maturità a Padova ai legami con Venezia. Il lungo rapporto con la regione dove aveva studiato e intrecciato amicizie

Sabato 23 Settembre 2023, 09:50

L'ADDIO


Il 21 aprile 2006 muore Gianni Pellicani. È Napolitano a tenere l'orazione davanti al municipio di Mestre. Dice che la politica del suo «amico fraterno» era «imperniata sulla ricerca di soluzioni. Seppe sempre riconoscere, al di là dei contrasti, le qualità delle persone». Ma parla anche degli «anni amari», quelli più recenti della malattia «che si sono accompagnati a incomprensioni e isolamento politico». Parla di «solitudine» e di un «risarcimento almeno nel momento del commiato». Neanche tre settimane dopo, è eletto undicesimo presidente della Repubblica Italiana con 543 voti su 990 votanti dei 1009 aventi diritto. L'anno dopo, 2007, dopo torna ancora a Mestre per inaugurare la Fondazione Pellicani. Nel 2008 è a Palazzo Ducale per i 60 anni della Costituzione ed è lì che chiede di modernizzare la Carta, superando il bicameralismo con «l'istituzione di una Camera delle Regioni o delle autonomie» e rilanciando il «federalismo fiscale». Nel 2012, teoricamente l'ultimo anno del suo mandato presidenziale, al Festival della Politica sempre a Mestre lancia la sfida per «una controffensiva europeista», delineando la prospettiva di un'Europa federale in cui «i partiti debbono impegnarsi in prima linea».


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