Covid, tamponi in ospedale solo per i sintomatici. Variante Eris prevalente in Italia, ecco i sintomi

Venerdì 8 Settembre 2023, 11:45 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 11:37
Covid, variante Eris prevalente in Italia: aumento casi +44% in una settimana. I sintomi dell'infezione
di Stefania Piras
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La crescita di nuovi casi Covid in Italia si mantiene bassa anche se in aumento da tre settimane. Pure l’impatto sugli ospedali rimane limitato, in leggero aumento sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive. Quante sono le nuove infezioni? In sette giorni sono 21.309 i nuovi casi, in aumento rispetto agli 14.866 della scorsa settimana (+44%), secondo quanto emerge dal bollettino settimanale del Ministero della Salute e dell'ISS. La variante Eris è prevalente: è stata sequenziata per il 42% delle volte rispetto al totale dei sequenziamenti.

Sale anche l'incidenza a 31 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 24 della scorsa settimana. Si registra una lieve crescita dei ricoveri in Area medica al 3% rispetto al 2,7% della scorsa settimana con un totale di 1.872 posti letto occupati. Cresce lievemente anche l'occupazione delle terapie intensive (0,6% rispetto allo 0,4% della precedente rilevazione) dove sono ricoverate 49 persone.

La situazione, dunque, non è allarmante. E non ci sono prove che l'infezione con una delle varianti che circolano ora sia associata a una malattia più grave. Abbiamo intervistato Massimo Andreoni, professore di malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma che fa il punto sulla situazione attuale e sulle eventuali precauzioni da prendere.

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I dati dei nuovi contagi, è importante ricordarlo, sono quelli che emergono grazie ai test diagnostici. Solo chi esegue un tampone e scopre di essere positivo finisce nel monitoraggio. Bisogna considerare dunque una parte di popolazione asintomatica, o che sospetta di essersi infettata, ma non esegue il test.

Perché, allora, è giusto monitorare ancora i contagi Covid? Vediamo.

​Grafico: fonte ISS

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