Precedenti insufficienti, niente sorveglianza speciale all'anarchico

Mercoledì 19 Ottobre 2016
Non ci sono elementi per applicare la misura della sorveglianza speciale a Nicholas Mongielli, il 27enne di Sant'Elena, tra i leader degli anarco-insurrezionalisti che da tre anni occupano l'ex ospizio Contarini a Santa Marta. Lo ha deciso il Tribunale del riesame, presieduto da Angelo Risi, respingendo la richiesta della Questura che aveva messo in fila decine di episodi, dal 2008 (quando Mongielli militava ancora con i Disobbedienti) fino alla primavera scorsa. Manifestazioni non autorizzate, occupazioni, proteste varie. Per il difensore del giovane, l'avvocato Agnese Sbraccia, nulla di così grave da motivare una sorveglianza speciale. Il Tribunale le ha esaminate una per una. Moltissimi i casi di archiviazione o addirittura di mancata iscrizione nel registro degli indagati. Insomma l'«amplissimo ventaglio dei reati attribuibili a Mongelli» si ridimensionava «in misura notevole, quantitativamente e qualitativamente» - scrivono i giudici - riducendosi a 16 iscrizioni attive nel registro, tra Venezia, Vicenza e Bolzano. Anche tra questi casi, poi, c'è un solo episodio - sempre secondo i giudici - in cui Mongielli ha «concretamente tenuto contegni effettivamente pericolosi e fonte di allarme sociale», quello della manifestazione al confine del Brennero, promosso dagli anarco-insurrezionalisti trentini il 7 maggio scorso, contro il ripristino dei controlli alla frontiera e sfociato in scontri con le forze dell'ordine. Per il momento un «episodico ed isolato travalicamento dei confini entro i quali per svariati anni erano sempre rimaste le sue manifestazioni di dissenso», che non può giustificare una misura grave come la sorveglianza speciale.
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