Anziani da soli e spossati ma non sono serviti ricoveri

Lunedì 24 Luglio 2017
Una settimana rovente quella che si è appena conclusa. Ieri, con il termometro che ha superato i 35 gradi in gran parte del Polesine, non sono mancate le richieste di aiuto da parte di numerose persone anziane al centralino del Suem. Prevalentemente situazioni di spossatezza dovuta al caldo e a fenomeni di disidratazione, in qualche caso aggravati da una virosi gastrointestinale che si è diffusa negli ultimi giorni. Nulla, però, fortunatamente di così grave da richiedere un trasporto in ospedale. Già da venerdì, con l'allarme per disagio fisico a causa dell'afa diramato dal Centro funzionale decentrato della Protezione civile del Veneto, è scattato il Piano regionale caldo. E se la Coldiretti rimarca l'importanza di una corretta alimentazione, anche per prevenire i fenomeni di insonnia dovuti all'afa, l'associazione degli agricoltori non manca di sottolineare come il fenomeno siccitoso sul fronte della produzione abbia già prodotto danni per oltre 2 miliardi di euro alle nostre campagne, tanto che dieci regioni fra cui il Veneto sarebbero pronte a chiedere lo stato di calamità. Particolarmente critica la situazione dell'Adige e del Po, con secche di portata storica, che hanno pesanti riflessi sul fronte agricolo polesano, che deve fare i conti anche con la risalita del cuneo salino nel Delta. Già da ieri sera si è affacciata in Veneto una perturbazione che oggi dovrebbe portare a temporali anche in Polesine con un generale abbassamento delle temperature fino a 10 gradi. L'Arpav fa presente che saranno «possibili fenomeni localmente intensi: forti rovesci, raffiche di vento, locali grandinate».
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