ROMA - Il Senato ha concluso l'esame degli emendamenti al decreto vaccini, ma il

Giovedì 20 Luglio 2017
ROMA - Il Senato ha concluso l'esame degli emendamenti al decreto vaccini, ma il
ROMA - Il Senato ha concluso l'esame degli emendamenti al decreto vaccini, ma il voto finale sul provvedimento è stato rinviato ad oggi.
Tra gli emendamenti introdotti ieri, anche quello - approvato con 198 sì e 48 no - che prevede la possibilità di prenotarli nelle farmacie. In realtà, nella sua prima versione, l'emendamento, proposto dal senatore di Forza Italia Andrea Mandelli, presidente dell'Ordine dei farmacisti, prevedeva la «somministrazione» dei vaccini nelle farmacie, in «appositi spazi adeguati sotto il profilo igienico» e fatta da «personale medico e infermieristico».
Contro la possibilità di somministrare i vaccini nelle farmacie erano però insorte le rappresentanze dei medici, che hanno osservato che la norma confliggeva col divieto di effettuare trattamenti medici nelle farmacie, dato che la vaccinazione «non è solo una puntura». Inoltre è apparso chiaro che gli «appositi e adeguati spazi» avrebbero richiesto normative ad hoc con aggravio burocratico e di costi, anche per il personale medico e infermieristico che si sarebbe dovuto spostare in farmacia per effettuare le vaccinazioni, con inevitabile aggravio di costi. E proprio i costi, per i quali l'emendamento non prevedeva alcuna copertura, sono stati il motivo di riformulazione dell'emendamento, che nella versione approvata prevede soltanto la possibilità di prenotare (e non di somministrare il vaccino in farmacia. La somministrazione, quindi, potrà avvenire, come adesso, soltanto presso le strutture delle Asl, gli studi medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
Approvato ieri anche l'emendamento presentato dalla relatrice al decreto vaccini, secondo il quale una persona che è già immune da alcune patologie per le quali è prevista la vaccinazione obbligatoria (e che altrimenti dovrebbe farsi il vaccino totale, anche se non ne ha bisogno per tutte le malattie) deve venire comunque vaccinato, ma «con vaccini in formulazione monocomponente o combinata in cui sia assente l'antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste immunizzazione». E la procedura accentrata di acquisto per le vaccinazioni obbligatorie riguarda anche questi vaccini monocomponente «nei limiti delle disponibilità del Servizio sanitario nazionale». Quest'ultimo inciso è stato inserito dalla Commissione Bilancio per evitare problemi di copertura finanziaria.
Con questa norma sono stati approvati anche dei subemendamenti che prevedono: la pubblicazione annuale da parte dell'Aifa dei dati sulla disponibilità di vaccini in formulazione monocomponente e combinata; per le vaccinazioni dei minori inserisce il richiamo agli obiettivi prioritari del Piano nazionale di prevenzione 2017/2019 e distingue tra vaccinazioni obbligatorie (antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b), vaccinazioni la cui obbligatorietà è sottoposta a verifica triennale (antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella) e vaccinazioni soltanto raccomandate: (antimeningococcica B e C, antipneumococcica, antirotavirus).
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci