Unioni civili, sette coppie gay vogliono "sposarsi" in Comune

Lunedì 25 Luglio 2016
Unioni civili, già 7 coppie si sono rivolte a palazzo Moroni per pronunciare il «sì arcobaleno». In attesa che dal parlamento arrivi il via libera definitivo alla legge Cirinnà - una settimana fa i decreti attuativi sono stati inviati dalle Camere al Consiglio di Stato per il via libera definitivo - anche nella città del Santo c'è chi non vuol perdere tempo e scalpita per unirsi civilmente.
Nelle ultime settimane, infatti, 7 coppie (tutte omosessuali) si sono presentate all'anagrafe per chiedere informazioni sulla documentazione necessaria e i tempi d'attesa tecnici. Qualcuno ha anche chiesto se erano disponibili (come già avviene a Torino) i moduli per presentare la richiesta di unione. Domande che, in larga parte, non hanno trovato soddisfazione. Ad oggi, infatti, non essendo ufficialmente in vigore al nuova legge, per l'Anagrafe è materialmente impossibile fornire informazioni precise su queste unioni. Nonostante questo, anche nella città del Santo - patria dei Pacs alla padovana - l'interesse per le novità che verranno introdotte dalla legge Cirinnà rimane piuttosto alto. Un entusiasmo che, a quanto pare di capire, non contagia l'amministrazione comunale. Sulla questione, infatti, il sindaco Massimo Bitonci, quando è stata approvata la nuova legge ha avuto parole piuttosto chiare. «Da sindaco mi riserverò il diritto di obiettare e non celebrerò mai matrimoni fra persone dello stesso sesso. Ho il dovere di servire i cittadini e di promuovere la crescita della comunità padovana, ma non mi sento obbligato ad assecondare le scelte di Renzi che, differentemente da me, non è stato eletto» è andato all'attacco il primo cittadino.
Una scelta, quella di Bitonci, che pare essere condivisa da buona parte della sua giunta e della maggioranza che lo sostiene i consiglio comunale. Nonostante questo, anche nella città Del Santo, le unioni civili dovranno essere celebrate come in tutti gli altri Comuni d'Italia, diversamente si violerebbe la legge. A celebrarle, si sono già candidati molti consiglieri di opposizione, in primis il democratico Massimo Bettin che ha immediatamente dato la sua disponibilità, non appena il Parlamento ha approvato la nuova legge.
Con la legge l'Italia diventa il 27. Paese europeo a riconoscere legalmente le coppie dello stesso sesso. Che avranno l'obbligo reciproco di assistenza morale e materiale e quello di contribuire ai bisogni comuni. La Cirinnà equipara il partner dello stesso sesso al coniuge per il diritto di eredità e grantisce di fatto la reversibilità della pensione. La unioni civili gay non prevedono però l'obbligo di fedeltà e non permettono l'adozione la cosiddetta stepchild adoption.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci