Record negativo padovano: i diabetici hanno raggiunto quota cinquantamila

Domenica 26 Febbraio 2017
(F.Capp) Consumo di farmaci e di prestazioni specialistiche, doppio rispetto al resto della popolazione, ricoveri tre volti più frequenti, una preoccupante esposizione a patologie a carico di tutti gli organi e gli apparati, dall'insufficienza cardiaca e respiratoria alle complicanze osteoarticolari e renali. E' boom di diabetici, 51mila a livello di Ulss 6 Euganea. Negli ultimi cinque anni, considerando il solo territorio di quella che era l'Ulss 16, l'incidenza è aumentata del 21%, impennata che è costata alle casse dell'ente socio-sanitario qualcosa come 90 milioni di euro l'anno tra ricoveri, farmaci, presidi. Il diabete incide sui bilanci pubblici della sanità patavina per il 13%: a pesare sono soprattutto i ricoveri (per il 57%), spesso ripetuti. Cattive abitudini alimentari, obesità, americanizzazione delle tavole, snack, hamburger, spritz, carboidrati a iosa, scarsa frutta e verdura, imbambolamento davanti al pc, ore e ore inchiodati alla scrivania, sedentarietà imperante che si traduce in chili e chili di troppo finanche all'obesità: queste le cause di un'emergenza per metà emersa e per metà fantasma. Ai 51mila malati certificati nell'Ulss Euganea se ne devono infatti aggiungere altrettanti che non sanno di esserlo o che, per quieto vivere, non vogliono ammetterlo, a se stessi e agli altri. Importante (circa il 9%) la fetta di stranieri. A livello veneto i diabetici noti sono 275mila che necessitano ogni anno di 81mila ricoveri, pari al 16% del totale. Degenza media: 13,3 giorni, botte per i budget da 9.975 euro a ricovero. Ieri all'hotel Galileo di Padova l'Ulss ha promosso il convegno Cardiopatia ischemica nel paziente diabetico, durante il quale è stata sottolineata a più voci l'importanza della diagnosi precoce del diabete e delle sue complicanze cardiovascolari. Strategica quindi la collaborazione tra il diabetologo e il cardiologo. L'obiettivo - spiega il direttore generale Domenico Scibetta - è quello di offrire una presa in carico multidisciplinare della persona in cura, per una gestione integrata.

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