Sanità veneta, i voti ai direttori delle Ulss: tutti promossi. Iov in testa, Azienda Zero ultima

Mercoledì 25 Ottobre 2023 di Angela Pederiva
Patrizia Benini e Roberto Toniolo

VENEZIA - Ancora una volta i direttori generali sono stati promossi tutti, ma i voti sono stati più alti per alcuni e più bassi per altri.

La delibera approvata dalla Regione lo scorso 17 ottobre, e circolata ieri, riassume le pagelle riportate dai manager della sanità veneta nel 2022: un anno in cui la “forchetta” dei giudizi complessivi è stata più contenuta rispetto a quella del 2021. Ad ogni modo la classifica finale, tenendo conto anche dei decimali, vede in cima Patrizia Benini dello Iov e in fondo Roberto Toniolo di Azienda Zero, due realtà che non ricevono la valutazione dei territori.


I PARZIALI
Com’è noto, infatti, la votazione totale è il frutto di quelle parziali. Per le nove Ulss, gli “esaminatori” sono tre, i quali concorrono a determinare un punteggio che può arrivare al massimo a 100: Giunta regionale (che pesa per 60 punti), commissione consiliare Sanità (20) e Conferenza dei sindaci (20). Invece per le due Aziende ospedaliere universitarie, per l’Istituto oncologico veneto e per Azienda Zero, i quali non si confrontato direttamente con i Comuni, i “giudici” sono solo quelli collocati sul Canal Grande a Venezia, quindi Palazzo Balbi (che dispone di 80 punti) e Ferro Fini (20). I risultati sono riassunti nella tabella pubblicata in questa pagina ed evidenziano che tutti i direttori generali hanno superato la soglia del 70% che fa scattare il premio economico annuale, ma nessuno è arrivato al 100%, se non in alcune valutazioni dei consiglieri regionali e dei primi cittadini, mentre gli assessori riuniti con il governatore Luca Zaia sono stati meno generosi. Fosse stato per la sola commissione, ad esempio, avrebbero ottenuto il massimo i dg di Belluno, Rovigo, Padova, Vicenza, Iov e Azienda Zero. Così come gli amministratori locali avrebbero premiato con lode i manager di Treviso, Venezia, San Donà di Piave e Padova. Ma questi giudizi hanno dovuto fare media anche con quelli dell’esecutivo regionale, secondo cui per altro verso non poteva andare oltre l’84% l’operato dei vertici sanitari di Bassano del Grappa, Vicenza e Verona.


I NOMI
Alla fine i risultati complessivi vedono tre nomi al 93%, con lievi differenze riscontrabili nei numeri assoluti: Patrizia Benini (Iov) primeggia con il voto di 92,75; Patrizia Simionato (Ulss 5 Polesana) la segue a stretto giro con 92,53; Mauro Filippi (Ulss 4 Veneto Orientale) completa il podio con 92,50. L’Ulss 1 Dolomiti, all’epoca guidata dalla compianta Maria Grazia Carraro (mentre ora è retta dal commissario Giuseppe Dal Ben), ottiene un punteggio di 91,7 che è traducibile in una quota di raggiungimento del 92%. Stessa percentuale per Edgardo Contato (Ulss 3 Serenissima) con 91,65; Giuseppe Dal Ben (Azienda ospedaliera di Padova) con 91,82; Callisto Marco Bravi (Azienda ospedaliera di Verona) con 91,96. Totalizzano il 91% Francesco Benazzi (Ulss 2 Marca Trevigiana) con 90,93 e Paolo Fortuna (Ulss 6 Euganea) con 90,89. All’89% si posizionano Carlo Bramezza (Ulss 7 Pedemontana) con 88,79; Maria Giuseppina Bonavina (Ulss 8 Berica) con 88,59; Pietro Girardi (Ulss 9 Scaligera) con 88,64. Chiude come detto Roberto Toniolo (Azienda Zero) con 87,97 che è sintetizzabile nell’88%. 


I CRITERI
Nel 2021 la testa e la coda della classifica erano state rappresentate, rispettivamente, da Benazzi a Treviso e Fortuna a Padova, all’interno di una “forbice” che andava da 87,29 a 95,10. Ma ovviamente ciascuna annualità fa storia a sé, tant’è vero che questa volta sono state registrate differenze meno vistose fra i vari dg. Questi ultimi sono stati valutati per la loro capacità di rispondere a una lunga serie di obiettivi, declinati in un’articolata sequenza di indicatori, relativi all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza nell’ambito delle cure ospedaliere e, nel caso delle Ulss, anche dell’offerta distrettuale e dell’attività di prevenzione. Fra i criteri presi in considerazione, ad esempio, ci sono il miglioramento dei tempi di attesa, il perseguimento delle sfide poste dal Pnrr, il rispetto dei tetti di spesa per farmaci e personale, l’aumento delle coperture vaccinali, i tassi di accesso al Pronto soccorso, il numero di parti cesarei.
 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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