Mestre. Condominio Bandiera sotto assedio di pusher e tossicodipendenti, ma la ditta immobiliare boccia il maxi cancello: «Troppo costoso»

Martedì 5 Dicembre 2023 di Fulvio Fenzo
Condominio Bandiera sotto assedio di pusher e tossicodipendenti, ma la ditta immobiliare boccia il maxi cancello: «Troppo costoso»

MESTRE - «Noi gestiamo denaro della comunità e dobbiamo fare la massima attenzione. Quella soluzione sarebbe stata troppo onerosa, prima semmai andava predisposto uno studio di fattibilità». Ive, l'Immobiliare Veneziana di proprietà del Comune di Venezia e titolare praticamente di un terzo del Condominio Bandiera, spiega così la sua bocciatura - durante l'assemblea condominiale - del progetto di mettere in sicurezza le entrate dove sostano, giorno e notte, tossicodipendenti e spacciatori, tra cui il trentenne che sabato scorso, attorno alle 13, ha aggredito un medico che vive nel palazzo.
Gli abitanti, dopo essersi già accollati la spesa di una guardia privata che passa quattro volte al giorno e del rifacimento dell'impianto di illuminazione del lungo porticato (che, essendo una "servitù di passaggio" era finora in carico al Comune), erano infatti pronti a sostituire tutti i portoni delle scale mettendoli "a filo" con i gradini, facendo così sparire lo spazio su cui sostano tossici e sbandati.

Ma, forte dei suoi "millesimi" di proprietà, in assemblea Ive ha bloccato tutto. «La prima cosa da fare è terminare i lavori in corso da tre anni e togliere tutte quelle impalcature che creano situazioni promiscue - sostengono dalla società comunale -. Mettere mano ai portoni avrebbe comportato una spesa importante perché si sarebbero dovute realizzare, per esempio, anche le rampe per i disabili».

BIVACCHI ALL'INTERNO

Una scelta, quella di Ive, che ha destato malumori tra le 90 famiglie che vivono tra via Cappuccina e Rampa Cavalcavia e che, proprio ieri mattina, hanno trovato negli ascensori bottiglie e contenitori vuoti di birra e vino, resti di probabili bivacchi notturni anche all'interno del condominio, aggiungendo così ulteriori preoccupazioni dopo l'episodio violento di sabato scorso. «La situazione, rispetto ai mesi passati, è sempre la stessa - dicono da alcuni uffici che operano all'interno del complesso -. L'unico miglioramento è che adesso, quando chiamiamo il 112 o il 113, arriva sempre una pattuglia a controllare, ma quando gli agenti se ne vanno torna tutto sempre come prima. Di sera o anche di pomeriggio, perché adesso fa buio presto, abbiamo paura ad uscire solo per muoverci da qui all'auto parcheggiata o alla fermata dell'autobus. Sarà anche un problema "dell'impalcatura" che li nasconde, ma qui serve un presidio fisso di agenti».

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