Mestre. Medico preso a sberle dal tossicodipendente, lo sconcerto dell'Ulss: «Siamo indignati»

Lunedì 4 Dicembre 2023 di Alvise Sperandio
Medico preso a sberle dal tossicodipendente, lo sconcerto dell'Ulss: «Siamo indignati»

MESTRE - Sembra un'escalation senza fine. L'aggressione al medico che ha chiesto a un tossicodipendente di non drogarsi sotto casa e che per tutta risposta si è visto rifilare un ceffone che gli ha fatto volare gli occhiali dal viso, è solo l'ultimo episodio di una storia sempre più triste per il grande condominio Bandiera, tra via Cappuccina e rampa Cavalcavia, da mesi sotto assedio degli sbandati.

LA SOLIDARIETÀ

Ieri all'uomo, sessantenne, che lavora all'ospedale di Chioggia è giunto un messaggio di solidarietà da parte della direzione dell'Ulss 3 Serenissima, di cui è dipendente, che «ha appreso con sconcerto dell'aggressione. Mentre esprime la propria preoccupazione e si impegna, per la propria parte, al fianco delle autorità pubbliche, perché ai cittadini possa essere garantita, nella vita quotidiana come negli ambienti di lavoro, la necessaria sicurezza, è vicina al medico e gli augura la più rapida e completa ripresa».
L'episodio risale all'altro giorno, verso l'ora di pranzo. L'uomo, tornando nella propria abitazione, si è imbattuto in un trentenne intento a prepararsi la dose da iniettarsi sull'androne del condominio. Il medico lo aveva invitato ad allontanarsi ma, neanche il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo, si è trovato malmenato con una sberla che gli ha colpito in pieno il volto. Fortunatamente il malcapitato è riuscito a difendersi da ulteriori colpi spintonando via il tossicodipendente che a quel punto se l'è data a gambe. «Gli avevo detto di andarsene, ma mi si è rivoltato contro», è la testimonianza del sessantenne che subito è andato a sporgere denuncia ai carabinieri nella caserma di via Miranese, fornendo anche una foto che avrebbe permesso di risalire all'identità dell'aggressore. Per il condominio Bandiera sembra non esserci pace. Ripetuti sono i casi di malvivenza per i tanti che vi risiedono nelle diverse scale del complesso. Una situazione che si trascina da lungo tempo e non sembra trovare più soluzione. Peraltro a favorire i bivacchi e le cattive frequentazioni sono, da un lato, i portici che offrono agli sbandati un luogo dove nascondersi; dall'altro la presenza da tempo delle impalcature per i lavori sulle facciate, che rendono ancora più oscuri molti anfratti. E, così, la vita scorre via sempre peggio, con i tossicodipendenti che senza alcuno scrupolo consumano la droga sugli androni degli ingressi, alla luce del sole e anche in pieno giorno. I condomini devono barcamenarsi, entrando da porte laterali e cercando di evitare certi incontri ravvicinati. Ma la misura è colma, com'è stato più volte denunciato dai condomini che si sentono ormai assediati: la preoccupazione è soprattutto per le donne, i bambini, gli anziani, che sono più fragili e indifesi. Ogni giorno, d'altra parte, ne succede una.
Come se non bastasse lo scorso 9 agosto si è verificato pure un omicidio per un banale malinteso: la vittima, Lorenzo Nardelli, è stato assassinato a botte dai cugini Radu e Marin Rusu dopo essersi introdotto nel loro appartamento sbagliando porta, visto che invece era diretto a incontrare una donna.

La tragedia si è consumata nell'ascensore. Un fatto che, se ancora ce n'era bisogno, ha gettato ulteriore discredito sul condominio che nell'immaginario collettivo gode ora di una cattivissima fama: danno collaterale enorme, che certo non fa piacere ai tanti proprietari e inquilini che occupano i 90 eleganti appartamenti e che oltre alle fatiche quotidiane devono pure sopportare che il Bandiera sia divenuto sinonimo di criminalità e degrado.

Ultimo aggiornamento: 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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