Chioggia. Botte alla mamma, 40enne scarcerato dopo un mese: dovrà dimostrare di aver compreso il giusto modo di comportarsi

L'uomo è tornato in libertà, ma con il divieto di avvicinamento alla dimora della congiunta

Sabato 23 Dicembre 2023 di Redazione
Botte alla mamma, 40enne scarcerato dopo un mese: spetterà a lui mostrare di aver compreso il giusto modo di comportarsi

CHIOGGIA - Si è fatto un mese di carcere per l'accusa di maltrattamenti ai danni della madre settantenne.

Da ieri pomeriggio il quarantenne di Chioggia che era stato arrestato il 19 novembre è tornato in libertà, ma con il divieto di avvicinamento alla dimora della congiunta.

SCARCERATO

I suoi legali, gli avvocati Vincenzo e Sara Di Stasi, hanno presentato istanza al Giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo e questa, dopo aver valutato le esigenze cautelari, ne ha disposto l'attenuazione. Ora spetterà a lui mostrare di aver compreso il giusto modo di comportarsi per non finire nuovamente nei guai.
La tensione in famiglia, a quanto pare, era alta da parecchio tempo, a causa di problemi legati all'assunzione di alcol e droga da parte di lui che avevano messo in difficoltà finanziarie la famiglia.
Il litigio che aveva indotto la magistratura a bloccare l'uomo risale a domenica 19 novembre, dopo che lui aveva gettato contro la donna un vaso di vetro, con il quale l'aveva colpita alla testa, fortunatamente senza procurarle gravi lesioni. All'ospedale l'avevano dichiarata guaribile in pochi giorni, ma, considerato quello che è accaduto in questi ultimi mesi, questi segnali non possono essere sottovalutati. Il giudice Benedetta Vitolo aveva emesso a suo carico un'ordinanza di custodia cautelare in carcere poiché il quarantenne risiede con la madre e, di conseguenza, non era possibile concedergli i domiciliari assieme a lei.

Di fronte alla giudice il quarantenne aveva ammesso i problemi di alcool e droga: in passato l'uomo era già finito sotto inchiesta proprio in relazione a vicende di droga. A chiamare le forze dell'ordine era stata la stessa vittima, impaurita per la reazione violenta del figlio. I litigi tra i due, a quanto pare, erano piuttosto frequenti e quasi sempre innescati dalla mancanza di soldi a sufficienza per pagare le bollette e per far fronte alle altre spese quotidiane. «Non volevo colpirla» si era giustificato l'indagato nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto.

Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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