Borseggi, si allarga la mappa del rischio a Venezia, nuove zone prese di mira. «C'è una rete dell'Est»

Martedì 15 Agosto 2023 di Tomaso Borzomì
Una pattuglia della polizia in azione per contrastare il fenomeno dei borseggi

VENEZIA - Borseggiatrici e borseggiatori “veneziani” fanno parte di una fitta rete internazionale, che opera a livello europeo.

Una sorta di organizzazione criminale del furto che parte dall’Est per allargare i tentacoli ovunque. La riprova è offerta da Monica Poli, la “star” del web divenuta famosa per il suo urlo “Pickpocket”, sbarcato anche oltreoceano e da poco pure in Medio Oriente. Paesi come Kuwait, gli Emirati Arabi, ma anche il Giappone hanno recepito il messaggio dei “Cittadini non distratti”, divulgandolo a destra e a manca.


LA RETE
Nelle maglie delle sentinelle veneziane è finito un video che racconta come circa cinque anni fa una delle borseggiatrici in azione a Venezia fosse operativa in Repubblica Ceca: «Mi pare sia un video del 2017, una segnalazione che dimostra che la stessa ragazza che oggi (ieri, ndr) era in stazione, anni fa si trovava in Repubblica Ceca». Il “mestiere” è lo stesso, cambia però il luogo e c’è pure da scommettere che Venezia sia uno dei più ambiti, vista la quantità di persone che quotidianamente transitano in laguna.


L’APPELLO
Poli alza il tono e chiede che la questione sia presa di petto dalle istituzioni: «Noi “non distratti” chiediamo risposte alla lettera inviata a Nordio e Piantedosi: è arrivato il momento in cui il ministro intervenga, l’organizzazione delle bosniache è europea, dovrebbero quindi anche intervenire le istituzioni europee. Chiediamo però anche a Nordio di passare ai fatti». L’obiettivo è arginare gli effetti della riforma Cartabia: «Non si può più aspettare, non è giusto che le forze dell’ordine abbiano le mani legate nei confronti di queste persone. Stiamo scherzando? Ma dove vogliamo arrivare?».


DANNO D’IMMAGINE
Poli racconta anche quello che sta accadendo a livello di reputazione cittadina: «Siamo una barzelletta, deve intervenire il ministro: abbiamo i turisti che ora le riconoscono e ci mandano i video. Sappiamo a che ora entrano nei treni, ci fa piacere che possano difendersi, ma stanno arrivando le nuove leve». E queste promettono paura: «Sono prepotenti, sanno che non possono più agire indisturbate come una volta, però ora servono leggi». Anche perché altrimenti il rischio è che vi sia un incremento del grado di violenza, con un’asticella che si alza sempre di più.
Monica e i “Cittadini non distratti” sono anche in grado di fornire una vera e propria mappa delle presenze in città, con orari di arrivo, percorsi, luoghi “caldi” e posti dove stare sull’attenti. Tra questi, spuntano posti meno noti: «Le zone calde sono sempre quelle: San Zaccaria, Rialto, piazzale Roma e stazione, ma anche San Polo, dove ci sono “i serali”. Questi arrivano dai Giardini Papadopoli attorno alle 17, e restano fino alla sera, verso le 23.15 si vedono ancora al tram di piazzale Roma». Il nodo è anche la divisione tra uomini e donne: «Oltre agli uomini di giorno, la stazione è prevalentemente zona delle donne, che restano anche fino a tarda sera. Piazzale Roma invece è mista. La sera ci sono più maschi, ma ad esempio sappiamo per certo che domenica in stazione ce n’erano dieci, con anche tre ragazze».
Le zone meno note sono quelle più interne: «San Cassiano, ad esempio, è un punto dove fanno presto grazie alle callette strette. Lì non serve che ci sia tanta gente, basta che il turista si perda e faccia un giro turistico e via, sono veloci. Ma anche via XXII marzo, la Fenice, e, soprattutto alla mattina, tra le Zattere e l’Accademia è una strage battuta dagli uomini. A Sant’Angelo e al Giglio invece bazzicano le bosniache. Insomma, si salva (per ora) solo la “periferia”, come Castello». L’abilità dei “Non distratti” è anche quella di riuscire a fornire uno spaccato sull’andamento dell’attività delle borseggiatrici: «Sanno benissimo che anche se sono prese non accade loro nulla. Dieci giorni fa c’è stato un calo dei borseggi, l’abbiamo registrato, però adesso sono ripartiti. E anche con un ricambio di persone, perché grazie alle nostre sentinelle sappiamo quando arrivano, dove sono, perché ci mandano i video».

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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