Tassa di soggiorno per i turisti, il Comune prende tempo: tutto rinviato al 2025

Lunedì 11 Dicembre 2023 di Antonella Lanfrit
Il centro di Udine pieno di persone

UDINE - Sì all’imposta di soggiorno a Udine, ma tra un anno e una manciata di giorni, cioè dal 1.gennaio 2025, anziché da ottobre 2024. Rispetto alla prima data resa nota c’è, quindi, uno slittamento che i vertici comunali hanno concordato con le categorie economiche per prendere tempo e «compiere un ragionamento completo e di lunga prospettiva», ha spiegato ieri il sindaco Alberto Felice De Toni, che ha assunto la decisione insieme al vicensindaco Alessandro Venanzi, all’assessore Gea Arcella, di concerto con i rappresentanti degli albergatori e con il coinvolgimento dei consiglieri comunali Pierenrico Scalettaris e Iacopo Cainero. 


I DETTAGLI


Non è, però, solo questione di tempo.

Per la progettualità di lungo respiro Udine punta anche sullo spazio ed a coinvolgere nella partita l’hinterland. «L’intento è quello di coinvolgere nel ragionamento anche i Comuni contermini, ampliando così il raggio d’azione dello sviluppo turistico», hanno spiegato ieri dal Municipio. In sostanza, l’idea è di «individuare una strategia comune per competere sul mercato turistico internazionale, condividendo anche i possibili investimenti da poter effettuare». Per ora, comunque, di certo c’è lo slittamento dell’applicazione della tassa decisa dal Comune, «con l’obiettivo di avere davanti a noi 400 giorni per poter compiere un ragionamento completo e di lunga prospettiva – ha puntualizzato ieri De Toni -, identificando le azioni da mettere in atto in piena condivisione con gli albergatori, eventualità già prevista dalla norma regionale. Così – ha concluso il primo cittadino -, avremo tutto il tempo necessario per mettere a terra un piano concertato e in massimo accordo con gli operatori». La decisione di adottare la tassa di soggiorno, un’opzione possibile in Friuli Venezia Giulia a seguito della legge regionale di fine 2016 che la prevede con un onere compreso tra 0,50 e 2,50 euro, a Udine è maturata a seguito dell’analisi dell’andamento del flusso turistico in città. Decisamente in crescita, sia da un anno all’altro (quest’anno tra maggio e agosto +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2022), sia rispetto al periodo pre-Covid (+9%), annata già di per sé turisticamente importante. Con questi numeri, per le casse comunali si profila un introito di 650mila euro l’anno da poter reinvestire nel comparto turistico. 


IL PROGETTO


L’intenzione è di destinare il 65% al turismo e la restante quota alla mobilità e alle infrastrutture, anch’esse funzionali all’appeal turistico. Da quando sarà in vigore la tassa, a Udine si pagheranno fino a 2 euro al giorno per pernottare nelle strutture ricettive, case vacanze o affitti brevi. La tassa non sarà applicata a chi sceglierà la città per motivi di salute o di studio, ai minori, alle persone con disabilità, alle forze di polizia e ai volontari della Protezione civile. In regione la tassa è già applicata a Trieste, Lignano, Grado, Aquileia, Arta Terme, Forni di Sopra, Sauris, Forni Avoltri, Ravascletto e Sutrio. L’anno scorso attraverso questo canale sono stati guadagnati> oltre 5 milioni. Se il conteggio dei turisti estivi, quelli arrivati in città da giugno ad agosto, arriva a 350mila, il numero non è lontano dal raddoppio allargando lo spettro a contare gli arrivi da gennaio a settembre 2023: in questo periodo Udine ha accolto 613.819 persone, con un incremento del 18,1% sul 2022 e di uno stabile 9,6% rispetto al 2019. Un incremento dovuto anche alla posizione del capoluogo friulano, strategica sia rispetto alle ciclovie AlpeAdria e della Pianura friulana. Numeri che potrebbero crescere ancora, dopo che Udine si è conquistata la palma di città con la migliore qualità della vita in Italia.

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