Nel cuore dell'oasi naturale: ecco come si riparano i vecchi casoni

Mercoledì 3 Maggio 2017 di Paola Treppo
Ecco come si ripara un casone nella laguna di Marano

MARANO LAGUNARE (Udine) - Riparare un casone in un'area protetta, come quella della laguna di Marano Lagunare, non è semplice: tutto deve essere portato dalla terra in barca, ogni cosa. Ci vuole esperienza, tanto tempo, tanta attenzione, tanta passione e amore per la propria terra.

Un tempo queste tipiche costruzioni venivano usate dai pescatori come riparo per i loro attrezzi; erano semplici, con i tetti in canna palustre, senza camino, perché l'architettura permetteva di far uscire il fumo del fuoco acceso all'interno attraverso i piccoli spazi tra una canna e l'altra. Nei tempi più recenti, quando il casone perde la sua funzione originale e di trasforma in luogo di accoglienza privato, visitabile grazie alla cortesia di chi lo cura e lo mantiene in ordine, è stato inserito un camino. Tutto il resto è rimasto quasi del tutto immutato
 

 

Oggi nell'oasi protetta non si può più raccogliere la canna: l'area, dove nidificano tante specie di uccelli, e dove regna sovrana la natura, si solca in canoa, come quelle della vecchia Bilancia di Bepi, con piccole barche, in gommone o con le motonavi. Ogni mezzo procede lento, nei canali, tra le colonie di cigni, tra i casoni, per non alterare il delicato equilibrio di questa oasi protetta. Chi ama e vive i casoni sa come prendersene cura. 

Quando i tetti dei casoni devono essere riparati c'è un preciso procedimento da seguire. I casoneri, cioè gli abitanti di questa tipiche costruzioni, raggiungono l'entroterra dove, grazie a uno studio dell'Università di Udine, cresce un tipo di canna che non ha bisogno d'acqua. Qui, in febbraio, la canna viene tagliata, sul "vecchio di luna" e poi trasportata con le barche sull'isola del casone.

Viene defogliata e fatta "riposare". Un paio di mesi dopo è pronta per essere trattata: si taglia e si formano delle fascine legate con del filo metallico (nelle foto). Fascine che poi, con una scala, a mano, vengono posizionate sul tetto, o lungo il perimetro della tipica costruzione; dove serve. In questi giorni di inizio maggio i lavori sono in corso in uno dei casoni della laguna: grazie alla disponibilità e alla cortesia di Luisa e di Daniele Ciprian si può vedere da vicino questa opera di recupero che si tramanda da generazioni. 

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