Orsi, c'è l'accordo per il monitoraggio degli animali sulle Alpi del Nordest

Saranno identificati eventuali nuovi genotipi e si cercherà di ricostruire i rapporti di parentela

Lunedì 16 Ottobre 2023 di Maurizio Bait
Orso bruno

UDINE - Monitorare la popolazione degli orsi bruni nelle vallate delle Alpi nord-orientali attraverso un'accurata indagine di carattere genetico: è quanto si propone un accordo stipulato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Veneto, dalla Lombardia e dalle Province autonome di Trento e Bolzano con l'Istituto Edmund Mach di Trento e l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che ha sede a Roma. Partendo dalla premessa condivisa che gli orsi devono per legge essere tutelati (nonostante le roventi polemiche seguite ai fatti del Trentino), i soggetti coinvolti - tutti enti pubblici si impegnano per tre anni, in particolare, a realizzare l'identificazione di eventuali ricampionamenti di genotipi o singoli individui e dei casi di "dispersione" di plantigradi all'interno dell'area dalla Lombardia al Friuli, con l'identificazione di eventuali nuovi genotipi e la ricostruzione, se necessario e possibile, dei rapporti di parentela tra i plantigradi identificati geneticamente. Il progetto si propone, in tal modo, di conseguire una stima degli indici di variabilità della popolazione degli orsi, considerata indispensabile per valutare il livello di radicamento territoriale degli orsi e monitorare eventuali scostamenti significativi nel medio-lungo termine.

Non da ultimo, si procederà ora alla sperimentazione del nuovo database condiviso da tutti gli enti aderenti all'accordo su una piattaforma "on line" ed è proprio su tale piattaforma che dovranno confluire i dati riferiti ai campionamenti di tracce organiche dei plantigradi rivenute sul territorio e i risultati ottenuti per mezzo delle analisi biomolecolari.

I compiti

Le tre Regioni e le due Province autonome dovranno procedere alla raccolta e alla conservazione dei campioni biologici dei plantigradi seguendo con scrupolo le procedure stabilite da Fondazione Mach e Ispra. L'intesa prevede che i campioni da inoltrare all'istituto di Trento siano al massimo 405 nel loro complesso e nell'arco del triennio di durata del programma. La parte più consistente ossia fino a un massimo di 210 campioni biologici di orsi competerà al Friuli Venezia Giulia e al Veneto. Ogni anno tali campioni andranno consegnati entro il 15 novembre. Quanto ai costi di tale operazione, alla Fondazione Mach andranno corrisposti in tutto 27.580 euro per il triennio: di tale somma, il Fvg dovrà versare 14.280 euro. Nel testo approvato da Regioni e Province autonome di legge, inoltre, che "i risultati delle attività di ricerca svolte in attuazione di questo accordo, le relazioni prodotte, come anche la documentazione raccolta e utilizzata, sono di proprietà comune delle parti, che ne potranno disporre pienamente per il perseguimento dei rispettivi fini istituzionali, anche separatamente". I campioni biologici e i Dna degli orsi monitorati saranno conservati per cinque anni dalla Fondazione Mach, a disposizione per eventuali, nuovi accertamenti sulla popolazione dei plantigradi a Nordest. 

Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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