Giunta De Toni, Peratoner esclusa non ci sta: «Nessun conflitto di interessi»

Sabato 29 Aprile 2023 di Camilla De Mori
Giunta De Toni, Peratoner esclusa non ci sta: «Nessun conflitto di interessi»

UDINE - Nessun «paventato conflitto d'interessi». Anna Paola Peratoner, esclusa dalla giunta De Toni nonostante fosse fra i quattro dem più votati, ricorda che suo marito Giovanni Tonutti, nel caso lei fosse entrata nell'esecutivo, aveva addirittura dato la disponibilità a dimettersi dalla presidenza di Oikos, la onlus per cui lei lavora. Proprio per sgombrare il campo da fraintendimenti, assicura, «Oikos ha scritto una lettera privata in via riservata a testimonianza della non veridicità delle illazioni in corso il 22 aprile, prima del carosello sulle deleghe», spiega Peratoner. «Mi meraviglia che le ragioni della mia esclusione addotte dal sindaco stiano nel paventato conflitto d'interessi, perché gli è stato fatto ben presente da parte del presidente di Oikos, che è mio marito, che la sottoscritta, essendo una semplice dipendente che non ha mai fatto parte degli organi direttivi dell'associazione non avrebbe avuto alcun conflitto personale con un'eventuale qualsivoglia delega - ribadisce Peratoner -, tranne che per il ruolo ricoperto da mio marito, che appunto aveva rassicurato il sindaco in merito alle sue pronte dimissioni nel caso di incarico pubblico mio. Ciò detto credo le ragioni siano altrove e non le conosco, perché nessuno mi ha più chiamata per spiegarmele, ma resto a disposizione e comunque farò il mio lavoro in Consiglio comunale, perché così mi è stato chiesto da chi mi ha votata». E Peratoner aggiunge: «Oikos non ha servizi in gara, ma ha una sola convenzione con il Comune di Udine, in scadenza a luglio e anche su questo erano state date rassicurazioni sul fatto che non avremmo chiesto la proroga o non avremmo partecipato alla nuova». Il vicesindaco Alessandro Venanzi, che faceva parte della delegazione Pd, assicura che «ho difeso Peratoner», ma «l'ultima parola spetta al sindaco».
La quarta "assessora" dem è Rosi Toffano, che non si sottrae alla domanda sul "caso Peratoner": «Il Pd aveva dato una rosa di nomi. Il mio c'era. Poi sono sorti dei problemi di opportunità e chiaramente la lista era quella». Toffano, che ha anche il referato all'Associazionismo, presiedeva l'associazione ZeroSuTre, ma «ho già provveduto a dismettere la carica considerati i numerosi oneri derivanti dal ruolo di assessora». A lei De Toni ha dato «un assessorato nuovo di zecca», come ha detto lui stesso, quello ai Quartieri, perché è lì che si gioca «una delle sfide più importanti. Potrebbe anche gestire il Forum della partecipazione». Fra le sue deleghe quella alla Sicurezza partecipata: «Farà perno sull'osservazione dei quartieri da parte delle persone che li frequentano», spiega Toffano. Si farà forte della sua formazione da ingegnere invece Andrea Zini per affrontare «un assessorato importante come l'Edilizia privata». Sulle dimissioni dall'aula non ha deciso: «Le valuteremo in un'ottica di rafforzamento di gruppo». Idem Gea Arcella (della civica di De Toni): «È una decisione che prenderemo insieme». Sulle possibili dimissioni degli assessori dal consiglio, De Toni ha chiosato con una battuta: «Questa è una loro scelta. Lo decideranno assieme ai partiti. Io mi astengo dal consigliare. Liberi assessori in libera giunta».
Liberi assessori anche per l'impegno full time? «Ho chiesto loro un impegno temporale importante.

Però ci sono dipendenti che possono prendere aspettativa, mentre per i liberi professionisti la questione è più delicata. Troveremo il giusto equilibrio», dice De Toni, che prefigura nei primi tre mesi interventi di minima, soprattutto nei quartieri e poi la grande partita dei rifiuti da risolvere «entro un anno». Di quest'ultima si dovrà occupare Eleonora Meloni: «La delega assegnatami rappresenta una grande sfida». Il suo metodo di lavoro? «Ascoltare il territorio e le istanze dei cittadini e cercare di trovare le giuste soluzioni».

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