Treviso, l’ex ministro Giovanardi su Ustica: «Il generale trevigiano Moretti era in volo quella sera. Ad abbattere il DC9 Itavia è stata una bomba, lo dicono gli ultimi atti desecretati»

Martedì 2 Aprile 2024 di Paolo Calia
Un carabiniere osserva il relitto dell'aereo di linea DC9 della compagnia aerea italiana Itavia (precipitato vicino all'isola di Ustica, il 27 giugno 1980, facendo 81 vittime) ricostruito nell'hangar di Pratica Di Mare, Roma, il 15 dicembre 2003.

TREVISO - A far esplodere il DC9 Itavia sopra l’isola di Ustica la sera del 27 giugno 1980 non fu un missile, una collisione ma una bomba. Lo ripete Carlo Giovanardi, ex parlamentare e ministro con delega ai Rapporti col Parlamento, da anni in lotta con chi continua ad alimentare quella che definisce “una favola”. «Ma non la definisco io – precisa – ma le sentenze dei tribunali che hanno assolto con formula piena tutti i generali coinvolti, le prove tecniche fatte a più riprese, le risposte arrivate anche da Stati Uniti e Francia. Perché anche qui va chiarita una cosa: non è vero che americani e francesi non hanno mai risposto. Lo hanno fatto per 36 volte rispondendo alle rogatorie italiane. Io personalmente ho letto in Parlamento lettere firmate dai presidenti Clinton e Chirac». Giovanardi torna a parlare di Ustica dopo aver letto l’articolo del Gazzettino dedicato ad Alberto Moretti, ex generale dell’Aeronautica, proprietario dell’ultraleggero precipitato sabato 23 marzo a Trevignano.

Un incidente terribile in cui sono morti un collega di Moretti a cui aveva prestato il velivolo, l’ex generale Lanfranco De Gennaro, e la moglie Lucia Bucceri. 

IL RETROSCENA

Moretti è stato pilota di F-104 e la sera della tragedia di Ustica era in volo in una zona confinante con quella del disastro. E’ quindi stato sentito come testimone per anni. E Giovanardi scrive: «Moretti era alla guida di un F 104 la sera del 27 giugno 1980, che volava in coppia con un altro F 104 pilotato da Mario Naldini e Ivo Nutarelli, atterrati tutti a Grosseto provenienti da nord prima che a circa mille Km di distanza esplodesse il DC 9 Itavia sui cieli di Ustica. Come è stato appurato nel processo penale e come ho riferito come Ministro al Parlamento, nessuno dei tre piloti ha raccontato, ne' quella sera ne' mai, di aver avvistato, atterrando a Grosseto, un fantomatico Mig, che secondo fantasiose ricostruzioni, avrebbe seguito il DC 9 verso Sud, dalla Toscana alla Sicilia». 

LA RIVELAZIONE

La convinzione che a causare il disastro sia stata una bomba, Giovanardi l’ha sempre avuta. E si è consolidata mano a mano che le sentenze venivano emesse. Di recente, inoltre, da alcuni documenti desecretati è emersa una informativa di Stefano Giovannone, capocentro prima del Sid e poi del Sismi a Beirut (Libano) tra la seconda metà degli anni '70 e gli anni '80,  in cui avvisava il governo della possibilità di un imminente attentato in Italia. Il documento in questione è datato proprio 27 giugno 1980. La mattina la nota sottolineava il pericolo di un attentato di matrice mediorentale. E la sera stessa avvenne il disastro: «Su tanti documenti, tra cui questo, è stato tolto in Segreto di Stato – sottolinea l’ex ministro – sono consultabili, prima non lo erano». Giovanardi continua: «Nutarelli e Naldini morirono nel 1988, otto anni dopo Ustica, nell' incidente aereo di Ramstein e un altra leggenda metropolitana mette in relazione la loro scomparsa con il fatto che avrebbero dovuto essere sentiti dal Giudice Priore. In realtà Priore fu incaricato delle indagini su Ustica nel 1990 e pertanto nulla c' entra con l' incidente di Ramstein, che ricordo costò la vita a tre piloti e a settanta spettatori». 

«FANTASIE»
L’ex esponente del governo conclude: «Insomma l' assoluzione con formula piena dei Generali, le perizie tecniche che nel processo hanno accertato che l' esplosione di una bomba nella toilette di bordo ha provocato l'abbattimento del DC 9 e la posizione del governo italiano in Parlamento, mai contraddetta da nessuno in sede istituzionale , smentiscono categoricamente le 34 fantasiose diverse versioni di una battaglia aerea mai avvenuta. Fatti questi, non opinioni, con i quali il Generale Moretti non ha mai avuto nulla a che fare ne' direttamente ne' indirettamente».

Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 07:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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