TREVIGNANO (TREVISO) - Tanti i curiosi che ieri mattina sono andati a sbirciare il luogo dell'incidente aereo, costato la vita al generale dell'Aeronautica Lanfranco De Gennaro e alla moglie Lucia Bucceri. Se il giorno prima vicolo Alpini brulicava di soccorritori e forze dell'ordine, giornalisti e telecamere, familiari e amici delle vittime, 24 ore dopo era soprattutto la volta dei curiosi. C'era addirittura chi accostava intralciando momentaneamente il traffico sulla provinciale. Del resto dalla strada la fusoliera piantata a terra è ben visibile: non ci sono ostacoli che ostruiscono la visuale. Il rottame si staglia verticale. Sembra la coda di un cetaceo che affiora tra il verde. Una visione straniante che da sola basta a restituire tutta la tragicità dell'incidente. Se qualcuno si è limitato a osservare da lontano, qualcun altro invece si è spinto proprio in vicolo Alpini percorrendolo in bicicletta o in auto a passo d'uomo, rallentando in corrispondenza della casa interessata. La reazione, per tutti è la stessa: occhi sbarrati di fronte all'aereo fracassato che sabato è rimbalzato su tutti i media, locali e nazionali.
IL CORDOGLIO
Erano anni che la Marca non si registravano incidenti aerei di questa portata. E quello di sabato ha scosso due regioni: il Veneto in cui la coppia ha lavorato e vissuto a lungo (abitavano a Treviso, nel quartiere di San Pelajo); e il Friuli Venezia Giulia, dove marito e moglie erano nati. Due terre ora unite nel cordoglio per una coppia stimata e affiatata. Il generale Lanfranco De Gennaro, 71 anni, militare in pensione era nato a Udine, si era diplomato in costruzioni aeronautiche all'istituto tecnico Malignani della stessa città. E di seguito aveva frequentato Scienze aeronautiche all'università Federico II di Napoli. Poi l'ingresso in Aeronautica militare.