Risse tra giovanissimi, chiusure anticipate per altri due bar

Nel mirino i locali di via Collalto e di via Marco Polo: orari ridotti e divieto di servire alcol e utilizzare bicchieri di vetro

Sabato 16 Dicembre 2023 di Paolo Calia
Risse tra giovanissimi, chiusure anticipate per altri due bar

TREVISO -  Due ordinanze di chiusura anticipata per altrettanti locali in città: il primo è quello di via Collalto dove, la scorsa settimana, è scoppiata una rissa tra giovanissimi. Fino al 27 dicembre ha l’obbligo di chiusura alle 18 fino alle 6 del giorno dopo; il secondo è invece un bar in via Marco Polo a San Zeno, che fino al 12 gennaio dovrà chiudere fin dalle 15 e aprire non prima delle 6. Il problema delle risse però riguarda non solo la città, ma tutti. Sui social, per esempio, gira un video in cui si vedono alcuni ragazzi prendersi a botte con tanto di calci volanti nel bel mezzo della pista da ballo del locale “Anima” a Spresiano, l’ex Odissea. Un episodio grave, arginato dagli addetti alla sicurezza, finito senza particolare conseguenze, ed emblematico di una situazione generale molto complessa.
 

IL PROVVEDIMENTO
È stato il sindaco Mario Conte ad aver preso la decisione di firmare i provvedimenti di chiusura anticipata per i due locali della città: «È altri provvedimenti analoghi arriveranno - avvisa - abbiamo varie segnalazioni di locali dove i clienti danno fastidio e provocano disagi ai residenti. Le verificheremo tutte e ci saranno altre ordinanze». Attorno al bar di via Collalto si è accesa una discussione: A Ca’ Sugana è arrivata una lettera sottoscritta da varie persone che assicura la buona fede dei titolari definendoli sempre pronti ad allontanare chi disturba. Ma il sindaco non si è fatto impressionare: «A firmare quella lettera sono essenzialmente i clienti del locale - dice - di contro abbiamo tantissime segnalazioni di residenti ormai esasperati da quello che accade in quel bar. I titolari, a questo punto, mi devono dimostrare la volontà di un cambio di rotta». Il sindaco po lancia un allarme: «Sono preoccupato dall’aumento esponenziale di persone che eccedono nel bere. Ormai praticamente tutti gli interventi di Polizia locale e forze dell’ordine sono per arginare persone che eccedono e che diventano pericolose per se stesse, per il locale e per gli altri. È vero che molto spesso chi beve magari si porta appresso le bevande alcoliche e non le compra sul posto, ma è anche vero che l’abc di chi lavora nei locali è di non servire chi è già visibilmente alterato. Purtroppo i casi stanno aumentando. Ai gestori chiedo uno sforzo in più per controllare la propria clientela». 
IL PUGNO DI FERRO
«La stretta voluta dal Sindaco - spiega il comandante della Polizia locale Andrea Gallo - è supportata da una serie di accertamenti effettuati in via Collalto a seguito delle richieste di intervento per disturbo serale e notturno con schiamazzi che non permettevano ai residenti di poter riposare. A questo si è aggiunto il divieto di detenere contenitori di vetro, quindi bicchieri e bottiglie e bevande alcoliche». L’emissione di provvedimenti cosi restrittivi non è una novità per il Comando di Treviso che nel passato ha proceduto, a conclusione di accertamenti e anche dopo aver sentito i residenti, a chiudere bar ed esercizi a San Liberale, in via Roma, Piazza San Vito, Viale Bixio e via Zenson.
IN PISTA DA BALLO
L’altro episodio che fa discutere è quello capitato all’Anima.

Giannino Venerandi, storico titolare dell’Odissea, spiega: «Quanto accaduto è stato un episodio brutto, sicuramente, ma limitato. Nessuno è stato portato in ospedale, non sono state usate armi o altri oggetti, non ci sono state denunce. E i nostri addetti alla sicurezza sono intervenuti nel giro di pochi secondi bloccando i più agitati e allontanandoli. Non spesso ma capita che una spinta involontaria, una parola di troppo o uno sguardo storto, provochi delle reazioni eccessive. Specialmente se il tutto avviene tra giovanissimi. Quasi sempre, come in questo caso, l’episodio degenera in spintoni, tentativi di calci o un paio di ceffoni ma poi tutto finisce. Soprattutto quando, come da noi, interviene immediatamente la sicurezza».

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