Test della saliva per scoprire se si guida dopo aver assunto droga: come funzionano i kit in arrivo alla polizia

Martedì 12 Marzo 2024 di Elisa Barion
Kit per il test salivare antidroga

ROVIGO - Dopo le pistole, per gli agenti della Polizia locale sono in arrivo i rifornimenti di test tossicologici salivari. L’acquisto è stato finalizzato da Palazzo Nodari nei giorni scorsi e oltre a due kit di “drug test salivare”, comprende anche l’acquisto di una partita di reagenti per scovare la presenza di marijuana, hashish e più in generale, di thc, ossia il tetraidrocannabinolo, uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis.


DOTAZIONI
Questa tipologia di dotazione per la Polizia locale del capoluogo è in uso da qualche tempo, come conferma l’ex assessore alla Sicurezza e Polizia locale Giorgia Businaro.

Non a caso nei documenti con i quali l’amministrazione, attualmente guidata dal commissario straordinario Gianfranco Tomao, si precisa che tra i compiti essenziali della Polizia locale c’è lo svolgimento dell’attività di prevenzione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti che comporta il sequestro di tali sostanze. Non solo. Perché durante le attività di controllo stradale, gli agenti svolgono anche verifiche e accertamenti in merito alla guida sotto gli effetti di sostanze stupefacenti utilizzando un’adeguata strumentazione. Appunto, i test salivari. Questi, in particolare, appartengono alla tipologia “Sotoxa drug detection system”. Il sistema Sotoxa è composto da un analizzatore portatile e kit per i test, ed è utilizzato per i test tossicologici in qualsiasi contesto perché rileva fino a cinque tipi di stupefacenti nel giro di cinque minuti da un unico campione di raccolta di saliva. La ditta fornitrice cui si è rivolto il Comune è la Abbott Rapid Diagnostics e l’acquisto comporta una spesa di poco più di 1.600 euro. Per quanto riguarda le attività di prevenzione contro lo spaccio, Palazzo Nodari ha formalizzato l’acquisto dalla ditta romana Raset Rappresentanze servizi tecnologici dei reagenti utili all’individuazione del thc, il principio attivo dei cannabinoidi per una spesa di circa 150 euro.

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ATTIVITÀ AMPLIATA
Le attività di contrasto allo spaccio e quelle di controllo stradale attraverso i kit e gli strumenti antidroga fanno parte a pieno titolo, come detto, delle funzioni della Polizia locale. Intorno a metà dello scorso febbraio gli agenti operativi sono stati dotati anche di armi. A una quindicina di agenti sono state assegnate le pistole, delle Beretta calibro 9 a passo corto del tipo Px4. La pistola è arrivata nelle fondine dopo anni di discussioni e polemiche, anche aspre, tra i favorevoli e i contrari alle armi alla Polizia locale. Il nodo, specialmente per i detrattori delle pistole, è stato soprattutto un quesito: più armi in circolazione significano maggiore sicurezza per i cittadini? La domanda non ha una risposta, ma sta di fatto che alla fine, la giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Edoardo Gaffeo ha ampliato la dotazione agli agenti, dopo aver messo a punto un nuovo regolamento per l’intero Corpo e uno specifico per l’armamento. Oltre alle Beretta, gli agenti hanno in uso anche una serie di “strumenti di tutela” tra i quali spray irritante, bastone distanziatore estensibile e manette. In arrivo ci sono anche le bodycam, le telecamere indossabili su caschi e divise che hanno tempi più lunghi per via degli adempimenti da espletare anche in riferimento alla normativa di tutela della privacy.

Ultimo aggiornamento: 07:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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