ROSOLINA - Non sono positive le notizie riguardo alla presenza del fratino nel Delta. Durante la primavera 2023 l’associazione culturale naturalistica Sagittaria ha raccolto importanti dati per quanto riguarda la popolazione di fratini nidificanti in tutta la zona costiera del delta. Un’attività di monitoraggio e salvaguardia di estrema importanza tanto che è stato istituito anche un comitato nazionale per la sua conservazione, il Cncf, che comprende a sua volta tutti i gruppi ornitologici e conservazionistici italiani dediti alla difesa del piccolo volatile. Nelle numerose uscite svolte da marzo a luglio sono stati coperti quasi 18mila ettari di zone umide, l’habitat prediletto dai fratini per nidificare.
CENSIMENTO 2023
L’ultima rilevazione ha contato tre coppie all’interno del comune di Rosolina (tra la valle Morosina e il litorale di Caleri), due nel comune di Porto Viro (isola di scanno Cavallari e valle Cà Pisani) e ben 10 coppie nel solo comune di Porto Tolle (tra l’area delle Barene di Barbamarco e gli scanni della Bottonera). Questa tendenza negativa che ha portato al calo della popolazione di fratino, rispetto ai dati censiti tra il 2021 e il 2022, può essere stata causata principalmente da due fattori: ovvero la sempre maggiore antropizzazione delle aree in cui l’uccello si stabilisce (in particolare le zone costiere e del litorale che con la bella stagione sono perennemente interessate dal continuo passaggio umano) e, inoltre, quest’anno si presume che anche il fattore meteorologico abbia influito al minore successo delle nidificate della specie. L’associazione Sagittaria tuttavia, grazie alle sue azioni, sta cercando di favorire l’incremento della popolazione grazie anche a due convenzioni stipulate con le valli da pesca e da caccia private situate nei vari comuni del Delta e, assieme al gruppo di volontari Plasticfree, proseguire con l’individuazione delle eventuali coppie o nidi durante le attività di pulizia svolta nelle spiagge.
«Il Fratino - spiegano dall’associazione Sagittaria - ha la pessima abitudine di fare il nido proprio in spiaggia tra ombrelloni, cagnolini e gabbiani. I volontari hanno setacciato spiagge, scanni, barene, lagune e valli registrando un drastico calo a causa sia del turismo incontrollato in alcuni siti (scanni del Delta) che del maltempo di quest’anno. La situazione appare oramai critica, in tutta Italia, per questa iconica specie».